FOLLONICA – «La Coalizione di Centrosinistra di Follonica ribadisce la contrarietà all’inceneritore, in coerenza con il sostegno ai Comuni di Follonica e Scarlino e degli impegni assunti con i cittadini» a parlare è la coalizione in una nota.
«La posizione delle Amministrazioni locali è rafforzata dal successo della raccolta di firme promossa dal Comitato per il no all’inceneritore – dice la nota – e dal fronte degli operatori economici locali che hanno raggiunto quota 4.700. Anche la “via giudiziaria” dovrà essere di nuovo perseguita, confidando, inoltre, nel pronunciamento del Consiglio di Stato previsto ad Ottobre».
«Non possiamo certo avallare la riapertura di un impianto obsoleto – chiarisce la nota – malfunzionante (oltre 144 fermate), come confermano i dati del Cnr, pericoloso. Questo è un territorio che in termini ambientali “ha già dato” e nel quale preoccupano i dati sullo stato della salute della popolazione. Anzi, compito della politica regionale sarebbe quello di approfondire gli aspetti sanitari, riuscire a coglierne le cause, attuare un sistema di monitoraggio sui tumori (del quale il registro è uno strumento). I Sindaci hanno chiesto tutto questo, assieme al diniego dell’autorizzazione per la riapertura dell’impianto: la Conferenza Regionale dei Servizi, presenti Arpat ed Asl che dovrebbero applicare i corretti principi di prevenzione e protezione delle popolazioni e dei lavoratori, ha negato tutto questo con atteggiamenti e percorsi preconfezionati».
«Il tema dello sviluppo di questo territorio – prosegue la nota – contrasta con impianti industriali ad alto impatto e con politiche che hanno affrontato la questione delle bonifiche in modo superficiale e parziale. Per questo rilanciamo il Progetto di sviluppo della Piana di Scarlino, presentato alla Regione, ma di cui non si sa ancora nulla, che riguarda più settori e comprensivo delle bonifiche dell’area industriale a carico delle Aziende, un progetto che creerebbe nuove opportunità di lavoro in molti settori ed impieghi alternativi in quello del riuso e riciclo dei rifiuti».
«Non possiamo accettare – sottolinea la nota – di essere considerati toscani di serie B nel governo delle politiche di smaltimento dei rifiuti. Ci troviamo di fronte, invece, a scelte politiche non condivisibili. Da un lato la Regione vuole accentrare su di sé il potere decisionale con la creazione di un Ato Unico; dall’altro, a fronte dei problemi relativi alla chiusura dell’inceneritore di Ospedaletto a Pisa e al blocco dei lavori di quello di Firenze per ordine del Consiglio di Stato, attua una politica discriminatoria nei confronti del nostro territorio, pensando di scaricare lo smaltimento della spazzatura di quelle aree sull’impianto di Scarlino, che presenta tutte le criticità espresse sopra e contraddice e violale regolamentazioni dell’autosufficienza delle Zone. Il caso di dire: “due pesi e due misure”. che per noi sono i inaccettabili».
«A decisioni politiche dobbiamo rispondere certo con gli strumenti istituzionali e giuridici a disposizione – conclude la nota – con i rilievi tecnici e sanitari, con le proposte, ma alzando il livello dello scontro politico. In primo luogo, è fondamentale schierare e mobilitare tutto il territorio, oltre Follonica e Scarlino. Si è creato il nuovo Ambito della Costa per il turismo (8 Comuni): questo insieme di Comuni è quello opportuno per questo, considerando che le scelte o i silenzi sugli argomenti dell’ambiente e della salute pesano sulle nostre possibilità di sviluppo. Anche gli imprenditori, a cominciare da quelli del turismo e delle produzioni agricole, possono contribuire alla crescita di questo fronte più ampio. In secondo luogo, occorrono atti politici ancor più forti ed eclatanti da parte di amministrazioni e forze politiche che hanno una certa omogeneità con il Governo regionale».