GROSSETO – “La Tari, la tassa sui rifiuti, continua a rappresentare un peso insostenibile per le imprese del nostro territorio”. Confcommercio Grosseto torna a lanciare un grido d’allarme, che si allinea con gli indirizzi della Confederazione a livello nazionale.
Proprio Confcommercio Imprese per l’Italia ha appena illustrato i dati raccolti dal portale www.osservatoriortasselocali.it, dove si conferma, in Italia, la continua crescita della Tassa sui rifiuti pagata da cittadini ed imprese, nonostante una significativa riduzione della quantità di rifiuti prodotti.
Entrando nello specifico, si scopre che dal 2010 al 2017 nel nostro Paese si è registrato un incremento di oltre il 70%.
“Le amministrazioni devono essere parte attiva nell’effettuare un controllo forte sull’attività dei vari enti gestori per verificare l’efficienza del servizio – spiegano da Confcommercio Grosseto -. Sul nostro territorio, alcune amministrazioni stanno lavorando bene, e grazie ad una significativa azione di controllo ed ottimizzazione, sono riuscite ad ottenere una sensibile riduzione delle tariffe. Ma c’è ancora molto da fare”.
La base di partenza, sono i dati riferiti al 2016, che collocano Grosseto in una posizione ancora “non sufficiente”, con riferimento allo scostamento tra spesa storica e fabbisogno standard (la forbice di scostamento è stimata al 19,96%, sulla base dei dati del Dipartimento delle Finanze e della Sose).
“Oltretutto – aggiungono da Confcommercio Grosseto – le attività commerciali dovrebbero essere considerate tra le più virtuose, in quanto in larga maggioranza producono rifiuti già differenziati e raccolti”.
L’associazione torna a chiedere maggiore trasparenza sui costi di gestione, anche alla luce degli ultimi episodi che hanno riguardato l’ente gestore, per restituire fiducia a tutti gli utenti.
Lo sguardo si allarga poi al quadro economico generale.
“La presentazione del rapporto strutturale 2018 ha confermato tutti i nostri peggiori sentori – continuano da Confcommercio Grosseto – delineando uno scenario che desta forti preoccupazioni per il commercio e per l’intera economia maremmana, che ancora non vede la luce in fondo al tunnel della crisi iniziata dieci anni fa. Mai come oggi le nostre imprese hanno bisogno di un sostegno, anche attraverso un alleggerimento dai costi dei servizi pubblici. Non solo. Abbiamo bisogno di una revisione profonda dell’intero sistema, superando la logica dei coefficienti presuntivi di produzione con un sistema che rispetti il principio europeo del ‘chi inquina paga’. Ed infine torniamo a ribadire la necessità di commisurare i costi alla qualità del servizio, che non sempre purtroppo è eccellente”.