GROSSETO – «È sempre il solito modus operandi. Si svuotano progressivamente le strutture dei servizi per poi annunciare che il tale reparto o comparto non funziona, che i numeri sono diminuiti notevolmente e quindi l’unica opzione è la chiusura». Elisabetta Ripani, deputata Forza Italia e Sandro Marrini, coordinatore provinciale Forza Italia Grosseto, intervengono così sul ridimensionamento dei consultori. «L’Asl Toscana Sud Est continua incessantemente a ridurre l’offerta sanitaria a disposizione dei cittadini, accampando scuse che in realtà nascondono logiche di tagli dovute a errori che hanno visto spendere troppo e male i soldi della comunità».
«La chirurgia di Orbetello e Massa Marittima viene ridotta alle sole operazioni programmate, la colposcopia dell’ospedale massetano da ottobre potrebbe chiudere, e adesso anche il ridimensionamento dei consultori territoriali alla sola gravidanza fisiologica con un’unica figura di riferimento. Sempre meno servizi, sempre meno personale a disposizione. L’assessore regionale alla Sanità, Stefania Saccardi, arriva in Maremma affiancata dagli amministratori del centrosinistra annunciando senza ritegno l’implementazione dell’offerta sanitaria all’ospedale Misericordia di Grosseto, sbandierando migliorie per i presidi periferici, mentre l’azienda continua a deliberare per tagliare attività. Un doppio gioco che fa pensare. E così anche il consultorio, un punto di riferimento per donne e famiglie, andrà a sparire. Chi penserà quindi alla tutela della salute della donna di ogni età, ai bambini e allo sviluppo di scelte consapevoli e responsabili alla procreazione e alla genitorialità?».
«E ancora: chi si occuperà dei servizi di accoglienza, assistenza e cura gratuiti ad accesso diretto per le prestazioni base, come la procreazione responsabile, la sterilità e la poliabortività, l’interruzione volontaria di gravidanza, la prevenzione oncologica? E chi si occuperà delle attività rivolte agli adolescenti (almeno 14-24 anni) e alla menopausa? Tutto ciò andando contro la legge 405 del 1975, risultato di una grande battaglia del movimento donne, che decretò la nascita dei consultori. E nonostante la delibera numero 689 del 28/06/2018 dell’Asl Toscana Sud Est parli di un obiettivo da raggiungere gradualmente, già pare che all’interno della struttura si stia agendo in virtù della scelta aziendale, spostando personale in attività differenti, affidando i servizi del consultorio ad altre unità, il tutto a scapito del grande lavoro fatto negli anni dal team del settore».
«L’azienda sanitaria e la Regione Toscana non hanno a cuore la salute dei cittadini, ormai è chiaro. Un altro esempio? L’ospedale Sant’Andrea di Massa Marittima sta perdendo man mano i suoi servizi, ma nessuno, i sindaci dei Comuni delle Colline Metallifere in primis, ne parla. Si dirà come sempre che la struttura non ha i numeri per continuare ad essere un presidio sanitario e si andrà a ridurre ancora le sue funzioni. Almeno nella zona sud della provincia i sindaci si stanno adoperando per non depotenziare ulteriormente gli ospedali di Orbetello e Pitigliano, mentre nella parte nord, governata dal centrosinistra – conclude la nota di Ripani e Marrini -, il silenzio delle Amministrazioni è complice di tali azioni a discapito della comunità.
“Non è cambiato il modo di agire dell’Asl Sud Est Toscana. Prima si pensa a svuotare progressivamente le strutture, poi si limitano i servizi e successivamente per coprire i danni che i cittadini e pazienti subiscono, la Asl annuncia che siccome i numeri delle prestazioni sono diminuiti, si propone come soluzione la chiusura o il drastico ridimensionamento degli stessi”. Così apre la nota di Fabrizio Rossi portavoce provinciale di Fratelli d’Italia Grosseto. “Dopo il ridimensionamento dei reparti di chirurgia dell’ospedale di Orbetello e Massa Marittima, dove si svolgono solo operazioni programmate, e quello di Pitigliano dove sono stati tagliati molti servizi, adesso la Asl Toscana SudEst ridimensiona anche i consultori del territorio. Quindi, in definitiva sempre meno servizi per i cittadini. L’assessore alla Sanità Toscana, Stefania Saccardi, arrivata in Maremma la settimana scorsa con accanto la pletora degli amministratori locali del centrosinistra, invece sbandierava ai quattro venti, l’aumento dei servizi all’ospedale di Grosseto, e nel contempo annunciava più servizi anche per gli ospedali periferici, dimenticandosi, o meglio facendo finta di non sapere, che l’Asl Sud-Est invece deliberava di tagliare servizi e attività sanitarie”.
“Così anche il consultorio, che era un punto di riferimento importante per la donna e per tutta la famiglia, andrà a scomparire. La Asl SudEst è ora che scopra le carte e dica veramente che non è in grado di gestire la sanità e i servizi sul territorio della nostra provincia. Invece di noi di Fratelli d’Italia, a differenza di questo management sanitario, abbiamo a cuore la salute dei cittadini, e quindi la tutela degli stessi. Gli ospedali di Massa Marittima, Orbetello e Pitigliano non devono perdere i servizi e soprattutto non devono subire tagli. Così facendo a rimetterci sono solo i cittadini e i pazienti” conclude Rossi.
E sullo stesso argomento interviene anche la Commissione pari opportunità del Comune di Grosseto che «si associa e sostiene quanto affermato nella lettera aperta alla Direzione aziendale USL Toscana Sudest da Nonunadimeno e Rete delle donne di Grosseto. Con questa delibera risulta evidente come l’Azienda miri a ridimensionare i servizi gestiti dai Consultori territoriali. Infatti, affidandone il coordinamento al personale ostetrico (personale di riferimento nella presa in carico della gravidanza fisiologica), si rischia che tutto ciò che per legge è di competenza del consultorio venga marginalizzato e successivamente abbandonato. Pur riconoscendo l’alta professionalità del personale ostetrico, ci sembra assai limitante focalizzare l’attenzione al solo periodo gestazionale della vita della donna. Questo atto sembra farci tornare indietro di molti decenni, quando la donna era considerata quasi esclusivamente per le sue capacità riproduttive. Risulta quindi anacronistico parcellizzare e limitare l’offerta assistenziale, in una società, che sta vivendo continue trasformazioni. Questa scelta della USL Sudest, inaspettatamente, contrasta con quanto la Regione Toscana riporta nell’elenco dei servizi e delle attività svolte dai Consultori, che sono il frutto di importanti battaglie del movimento delle donne (Legge 405/75) e che nascono come un luogo dal valore sociale, dove la multi professionalità dell’offerta incontra e sostiene la molteplicità delle esigenze della donna in ogni sua fase della vita. L’integrazione pertanto deve rimanerne il cardine fondante, perché proprio l’integrazione e il fare rete sono la carta vincente per ottenere risultati positivi nella presa in carico della persona nella sua totalità. Confidiamo che la USL Sudest, che in passato ha dato esempio di innovazione e sensibilità nell’affrontare il problema della violenza sulle donne con l’istituzione del Codice Rosa, saprà dare risposte positive alle istanze che sono state poste dalle associazioni».