GROSSETO – “La stagionalità nel turismo va gestita attraverso la contrattazione. Bisogna ragionare sull’allungamento dei rapporti di lavoro nel settore del turismo. La stagionalità nel turismo non può essere gestita con i voucher ma deve far riferimento agli istituti dedicati già presenti nella contrattazione nazionale del settore” questo, in pratica, il concetto che la Fisascat Cisl Grosseto, in linea con la direzione nazionale della Cisl, esprime riguardo alla reintroduzione dei voucher per i lavoratori stagionali del turismo e del commercio, con gli emendamenti al testo del Decreto Dignità.
“Nel turismo e nell’indotto commerciale – ha spiegato la Cisl Fisascat Grosseto – la stagionalità è un fenomeno strutturale che va gestito attraverso la contrattazione. Il voucher non può essere ricondotto al lavoro subordinato, oltretutto il ricorso al voucher nel settore del turismo comporterebbe anche l’esclusione dalla Naspi, la nuova assicurazione sociale per l’impiego in vigore dal 2015, che interviene nel sostegno al reddito dei periodi non lavorati. Bisogna invece ragionare su come allungare i rapporti di lavoro nel settore del turismo, tra quelli esclusi dai trattamenti ordinari di sostegno al reddito, e su un eventuale riforma della Naspi in favore della stagionalità”.
“Abbiamo proposto anche alle altre parti sociali – aggiunge la Fisascat Cisl – di estendere ai lavoratori stagionali il sistema di welfare sanitario, attraverso la contrattazione territoriale e il tavolo è ancora aperto. Crediamo, infine, che serva la creazione di un ammortizzatore sociale ah hoc che tenga conto delle particolare condizione dei lavoratori stagionali, prendendo ad esempio quello che accade nel settore agricolo”. Fisascat Cisl, inoltre, sottolinea l’importanza di potenziare la bilateralità e i sistemi di welfare a questa collegati: “Potremmo prendere spunto da quanto viene fatto anche dall’ente bilaterale del turismo, che sostiene i lavoratori e le famiglie anche attraverso altri sistemi: di recente, ad esempio, ha istituito il buono per l’acquisto dei libri scolastici”.