GROSSETO – Sei maremmano se dici: misammillanni! Sì, tutto attaccato, per rendere meglio il suono che viene fuori quando, in una conversazione, uno se ne esce con questa tipica espressione gergale maremmana. La Maremma, come del resto tutta la Toscana, non ha veri e propri dialetti, quanto, piuttosto, espressioni tipiche, suoni, parole, un gergo, insomma, che talvolta in maniera quasi onomatopeica rende alla perfezione uno stato d’animo, un umore, un sentimento.
Si tratta, non di rado, di espressioni venate anche di sano sarcasmo, di sottile ironia e presa in giro, perché noi maremmani siamo fatti così: all’apparenza ruvidi, dritti alla sostanza delle cose, poveri (almeno in passato) di tutto, ma non nel linguaggio, dove, anzi, a dire il vero, è sempre stato possibile sbizzarrirsi per dire e non dire, sollazzarsi o ironizzare, pungere o sdrammatizzare. Non potevamo inaugurare una rubrica come questa non partendo, pertanto, da una delle espressioni più tipiche, divertenti e “complicate” (per chi maremmano non è) che: misammillanni! Ma cosa vuol dire esattamente? In una conversazione la si usa per dire, in altri termini, non vedo l’ora.
E’ un’espressione che contiene in sé un misto di premura-preoccupazione, ma anche di speranza che la situazione nella quale ci si trova (pesante, oppure noiosa o stancante) finisca prima o poi (meglio prima che poi). Per cui: “Misammillanni che finisca questo caldo!”, oppure “Misammillanni di finì di paga’ il mutuo”, o ancora: “Misammillanni che questi figlioli crescano!”. Insomma…misammillanni!