GAVORRANO – Verrà presentato domani, sabato 14 luglio, il secondo libro della giovane scrittrice gavorranese Beatrice Bargiacchi. L’appuntamento è alle ore 17 alla sala Auser di Bagno di Gavorrano, con la partecipazione del sindaco Andrea Biondi, lo scrittore Silvano Polvani e l’editore Giordiano Lupi. La presentazione verrà coordinata da Gemma Lonzi.
“Tre Estati” (edizioni Il Foglio) è il titolo del libro e il racconto di un viaggio, compiuto nel corso di 50 anni dai membri di una famiglia, generazione dopo generazione.
«Definire a quale genere letterario appartenga non è facile –dice l’autrice Beatrice Bargiacchi-. È di certo un romanzo, che racconta del lungo cammino intrapreso dagli uomini, alla ricerca della felicità. Ma non è raccontato come un romanzo. Al posto dei capitoli, ci sono invece delle poesie. Queste non hanno né rime né strofe e non parlano di concetti astratti: descrivono le azioni compiute dai protagonisti, dove vanno e cosa fanno. Poesia dopo poesia, si raccontano le vicende di nonni, genitori e figli, dei rapporti che li legano, dei rancori e degli affetti reciproci. Che lo si chiami romanzo poetico o poesia narrativa, questo libro racconta le storie di tanti esseri umani, eternamente in transito, come in transito è il genere letterario che li racconta. Sono vite di molteplici protagonisti che si intrecciano fino a creare una sola, lunga storia, che è quella dell’uomo alla ricerca del suo posto nel mondo. Ogni personaggio, lungo il suo percorso, si porta dietro un bagaglio di idee, sentimenti, sogni e ricordi, tramandatigli da chi è venuto prima di lui. Una preziosa eredità, dunque, che va al di là dei semplici legami di sangue. Ma che definisce il loro passato e ne influenza irrimediabilmente il futuro».
Beatrice Bargiacchi è nata a Grosseto nel 1992 e cresciuta a Bagno di Gavorrano. Studia filologia, letteratura e storia dell’antichità all’Università degli Studi di Firenze. Ha pubblicato “Schegge d’attimi” (Innocenti, 2010) e il racconto “Sempre caro” pubblicato all’interno della raccolta “Caput Boreanum” (Associazione culturale Il Foglio, 2015).