GROSSETO – “L’amministratore delegato di Sei Toscana non può e non deve dettare le linee politiche sulla raccolta differenziata dei rifiuti nei Comuni, che pagano il servizio insieme ai cittadini. Ogni territorio ha le sue peculiarità e il sistema di raccolta perfetto non esiste, come dovrebbe ben sapere chi amministra un’azienda come Sei Toscana. Chiediamo un incontro urgente a Marco Mairaghi, amministratore delegato di Sei Toscana, e vogliamo che si assuma le sue responsabilità, anziché nasconderle dietro a scelte compiute dai Comuni in accordo con il gestore, ricordandosi sempre che l’azienda per cui lavora è al servizio dei Comuni e non viceversa”. E’ quanto affermano i sindaci e gli assessori all’ambiente dei sette Comuni dell’Area Omogenea Raccolta AOR Grosseto nord – nata all’interno dell’Ato Toscana Sud e composta da Follonica, Gavorrano, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo, Montieri, Roccastrada e Scarlino – in una nota congiunta per rispondere alle recenti dichiarazioni di Marco Mairaghi, amministratore delegato di Sei Toscana sulla necessità di eliminare il sistema di raccolta porta a porta a vantaggio dei cassonetti intelligenti per contribuire al risanamento dei conti dell’azienda.
“Sei Toscana – aggiungono i rappresentanti dei sette Comuni – gestisce un servizio che gli è stato appaltato dai Comuni attraverso l’Ato Rifiuti Toscana sud e il Piano riorganizzazione dei servizi concordato fra tutte le parti prevede diverse modalità di raccolta dei rifiuti, tra cui il porta a porta. Questo sistema, troppo spesso osteggiato da una politica ingessata e conservatrice verso i vecchi cassonetti, è stata una scelta condivisa insieme a tutti i Comuni dell’AOR Grosseto Nord e approvata, seppure faticosamente, anche dal soggetto gestore. Vista la perseveranza con cui l’amministratore delegato di Sei Toscana caldeggia i cassonetti intelligenti, vorremmo conoscere bene i meccanismi con cui si pensa di calcolare la tariffa puntuale, obiettivo a cui tutti i Comuni puntano per consentire ai cittadini di pagare i rifiuti che effettivamente producono. E questo dato può emergere molto bene dalla raccolta porta a porta, dove viene controllata la tipologia di rifiuto conferito, mentre rischia di sfuggire con i cassonetti intelligenti”.
“I Comuni – concludono i rappresentanti delle sette amministrazioni comunali dell’AOR Grosseto Nord – hanno il diritto di poter scegliere liberamente il metodo migliore di raccolta differenziata in base alle esigenze e alle peculiarità dei propri territori, senza imposizioni e scelte calate dall’alto che respingiamo al mittente perché quando viene appaltato un servizio e lo si paga anche profumatamente, come in questo caso, questo dovrebbe essere eseguito a regola d’arte. Qui sta il vero problema di Sei Toscana, da cui manca un controllo capillare e una vigilanza sul servizio per arrivare a far differenziare anche i cittadini ancora reticenti. Questa mancanza, insieme alla grave perdita di bilancio maturata da Sei Toscana nel 2017, che consideriamo un forte campanello di allarme, mette, a nostro avviso, in evidenza l’incapacità di questa dirigenza di amministrare un’azienda estremamente strategica e importante per i Comuni e per i cittadini e vogliamo incontrare al più presto l’amministratore delegato per esprimergli personalmente ciò che pensiamo mettendo al primo posto l’interesse generale dei nostri territori e delle nostre comunità”.