GROSSETO – “Mi suggeriscono dalle pagine del giornale che ‘la politica è fare non criticare’. Bene, non posso che condividere pienamente quest’affermazione, infatti per il mio impegno parlano i fatti, da anni, anche e soprattutto per quanto riguarda l’agricoltura e, nello specifico, il problema della gestione del lupo – così Leonardo Marras, capogruppo PD Regione Toscana, replicando alle dichiarazioni di alcuni rappresentanti del comitato pastori d’Italia –. Come Provincia di Grosseto abbiamo presentato nel 2013 il Piano provinciale per la riduzione del randagismo, primo documento condiviso da istituzioni, Asl, ricercatori, allevatori, cacciatori e associazioni ambientaliste, che si inseriva all’interno del progetto Ibriwolf e abbiamo portato avanti un lavoro di ricerca che, anche se spesso bistrattato, è stato utile a sostenere con azioni concrete gli allevatori e, soprattutto, a far cambiare idea ad una parte del mondo scientifico nazionale che oggi sostiene le nostre battaglie”.
“In questi anni la Regione si è mossa con chiarezza – prosegue Marras – seguendo il principio di tutelare da una parte della specie lupo appenninico, dall’altra l’attività umana e del lavoro, arrivando, con un percorso lento ma accurato e scientifico, all’elaborazione di un accordo generale sottoscritto dal mondo professionale agricolo, dal mondo scientifico e dal mondo ambientalista per l’attuazione di una serie di misure importanti, tra cui: investimento di somme ingenti in opere di prevenzione, recinzioni e cani da guardia; supporto gli allevatori danneggiati mediante il rimborso dei danni subiti che oggi può essere integrale grazie all’impegno proprio della Regione per ottenere l’autorizzazione dalla Commissione europea al superamento del regime de minimis (il primo bando senza limitazioni è uscito lo scorso febbraio); finanziamento dei piani di cattura dei cani vaganti nelle aree critiche e persino alla cattura di alcuni esemplari di ibridi, con un impegno complessivo negli ultimi 3 anni di oltre 3 milioni di euro; indagine conoscitiva della Commissione consiliare competente; sollecito al ministro dell’Ambiente affinché venisse approvato integralmente il Piano lupo nazionale. E stiamo continuando a batterci perché venga riconosciuto dall’Unione europea anche del danno indiretto ad oggi ancora escluso.
È molto difficile, dunque, dire che la Toscana non ha applicato le leggi, come sostiene il collega Salvini, o che si è fatto orecchie da mercante di fronte al Governo di centrosinistra. Al contrario, abbiamo sempre sostenuto con forza la nostra posizione chiedendo più volte che venisse sbloccata la situazione; continuiamo a farlo adesso, però con un bel po’ di preoccupazione in più perché, a quanto pare, le idee del Governo in merito sono molto confuse, per non dire discordanti”.
“Agli allevatori che mi hanno chiesto un incontro rispondo che accetto il loro invito – conclude Marras –, con piacere andrò a trovarli e mi confronterò con loro, come ho fatto con molti pastori e agricoltori negli anni, perché è importante capire che combattiamo per lo stesso obiettivo: tutelare il lavoro e le attività economiche e ripristinare l’equilibrio naturale. Noi continueremo a farlo con fatti concreti mettendo in campo tutte le competenze regionali, il nuovo Governo farà lo stesso? O proseguiranno col braccio di ferro mentre i loro sostenitori sul territorio continuano a fare vuoti proclami?”