SANTA FIORA – «Il raduno di auto d’epoca delle Fiat 500 a Santa Fiora è stato un flop totale, che ha creato molti disagi a tutti i cittadini, chiudendo per due giorni un intero paese, aspettando chi non è mai venuto» così i consiglieri comunali di “Un Comune per Tutti”, Riccardo Ciaffarafà, Paolo Vichi e Giacomo Albertini, intervengono sull’evento.
«“Raduno” si fa per dire viste le presenze – dicono i tre consiglieri – Infatti sia nella giornata di sabato che nella giornata di domenica non si sono viste auto d’epoca sfilare per il paese, se non nella misura di 2 o 3 unità. Una organizzazione deficiente sotto tutti i punti di vista che ha messo a nudo la superficialità con la quale si organizzano eventi in questo comune da parte della Amministrazione comunale e della Proloco. E’ inaccettabile chiudere per due giorni un intero paese e bloccarne di fatto la circolazione per accogliere 2 o 3 auto d’epoca con diverse persone della VAB schierati con transenne a bloccare le entrate del paese con costi enormi per la collettività».
«Ma siamo alle solite – sottolinea il gruppo – grandi pubblicità e grandi proclami e nessun fatto e questa ne è la dimostrazione. Predisporremo, nei prossimi giorni, un’interrogazione all’assessore di competenza, che è bene ricordare essere un esterno e abitante in altro paese, per sapere e capire quanti soldi sono stati spesi per questo flop da parte dell’Amministrazione comunale e per capire quanti soldi riceve la Proloco di Santa Fiora ogni anno dal Comune per organizzare eventi inutili che spesso portano solo disagi alla cittadinanza».
«Sarebbe opportuno – concludono i consiglieri – dopo questa ennesima brutta figura, che il presidente della Proloco, Marcella Fazzoli, rassegnasse le dimissioni e così anche l’assessore esterno al turismo, Alessandro Ciaffarafà che, evidentemente, hanno dimostrato di non saper svolgere il proprio ruolo. In questo comune si fanno tante chiacchere e pochi fatti: sarebbe bene che Sindaco e amici pensassero di più ai servizi che mancano e che sono stati tagliati e meno ad iniziative che non portano niente al paese».