CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Passi importanti per la futura realizzazione della nuova chiesa di Santa Maria Goretti a Castiglione della Pescaia. Nei giorni scorsi, in curia vescovile, si è tenuta una riunione tecnica a cui, oltre al Vescovo, sono intervenuti il parroco di Castiglione, don Gianni Malberti; l’economo diocesano, don Alfio Bambagioni; il responsabile diocesano per l’edilizia di culto, don Desiderio Gianfelici (nella foto) e lo studio architettonico incaricato di seguire il progetto. I prossimi passi saranno la pubblicazione di un bando per la vendita del terreno edificabile adiacente la chiesa, un incontro a Roma con l’ufficio competente della Cei, il contatto con gli uffici comunali competenti per quanto riguarda la pratica.
Da due anni la chiesa in località Paduline, risalente agli anni ’60, è chiusa al servizio, che tuttavia ha trovato spazio nel salone parrocchiale “San Francesco”. Recentemente si è svolto anche il GrEst.
Il motivo iniziale che ha portato alla chiusura dell’edificio di culto è stato determinato dalla necessità di rimuovere la copertura in eternit con presenza di amianto. La nuova copertura prevedeva anche la rimozione dei tralicci in ferro, ammalorati dagli agenti atmosferici. L’analisi strutturale delle pareti perimetrali ha, però, costretto a considerare la necessità di interventi complessi di solidificazione o, addirittura, la demolizione totale, con lievitazione dei costi e problematiche di permessi, che hanno impegnato le competenze di parrocchia, curia diocesana, amministrazione comunale nella reciproca e sempre fattiva collaborazione.
Il reperimento dei fondi necessari per una ipotizzata nuova edificazione coinvolge, oltre i fondi della Parrocchia accantonati grazie alle offerte della gente, la vendita del terreno edificabile adiacente il complesso parrocchiale, nonchè una nuova e più articolata progettazione, che favorisca anche un utilizzo liturgico più adeguato della futura chiesa e le pratiche da presentare alla Cei per accedere ai fondi dell’8xmille relativi all’edilizia di culto. Recentemente, proprio la Conferenza Episcopale Italiana ha migliorato la possibilità di contributo e tutto questo richiede molta precisione e un lavoro sempre più concordato.
Comprensibile il disagio della comunità locale e dei turisti, che d’estate frequentano la chiesa per alimentare la loro fede anche in vacanza, ma, pur nella complessità dell’iter, si procede secondo le tappe prefissate e con ottima collaborazione fra tutti gli enti coinvolti. Questo, ad oggi, lo stato delle cose; la curia vescovile segue con grande attenzione la questione, auspicando che nessun intoppo si frapponga al percorso che tutti insieme ci si è dati.