GROSSETO – Si è svolta questa mattina a Grosseto la 16° edizione della Giornata dell’Economia, il tradizionale appuntamento dedicato all’analisi dello stato di salute economica del territorio, che quest’anno ha avuto un valore raddoppiato, trasformandosi in momento di proposte concrete su come modificare le dinamiche negative del nostro sviluppo. “È un momento importante – ha detto il presidente della Camera di Commercio Riccardo Breda – C’è bisogno infatti di una riflessione sullla direzione da imprimere allo sviluppo. La situazione è tanto delicata e grave che ritengo ci sia bisogno di uno scarto deciso, qualcosa che disperda le incertezze e non consenta di far scivolare nell’ombra le tematiche vitali per la Toscana sud e costiera. È questo infatti il rischio che corriamo. Ho personalmente voluto un incontro con i principali attori del territorio per lanciare un grido di allarme e fare proposte concrete per la competitività. Serve un piano d’azione comune e un gruppo di soggetti istituzionali che possa presentarlo con decisione nell’“agenda” delle priorità.”
A sottolineare questa esigenza due elementi fondamentali: i dati economici, che disegnano il quadro di un’economia, soprattutto quella maremmana, bloccata nello sviluppo a causa dei deficit infrastrutturali e a rischio declino perché gradualmente in perdita rispetto ai motivi che avevano garantito il benessere alle generazioni precedenti, e la contemporanea incertezza sulle scelte da parte del nuovo Governo sui temi prioritari per tutta l’area.
Come evidenziato dai dati, alcune aree regionali, come la Maremma e l’area tirrenica non hanno potuto reagire alla crisi a causa delle criticità strutturali. L’area costiera si è trovata, in qualche modo, ad “armi spuntate”: una situazione in cui quale che fosse la capacità o l’energia del tessuto imprenditoriale il recupero è stato impossibile.
Le aree della costa, che avevano in parte ridotto le distanze in virtù dello sviluppo non solo del turismo, ma anche di alcuni dei settori legati all’economia del mare (trasporti, nautica), registrano – in questa fase post-crisi – livelli di disparità e di divergenza dalle traiettorie di sviluppo dalle altre aree della Toscana, e hanno subito le conseguenze più negative.
A questo si aggiunge la diversità strutturale economica: manca in questi territori una significativa presenza manifatturiera che solo nel settore alimentare mostra una certa diffusione per numero di imprese e per incisività; il settore del turismo, valida alternativa alla debolezza del comparto manifatturiero, è rivolto prevalentemente ad una clientela nazionale e quindi soffre delle difficoltà connesse all’andamento del mercato interno.
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A fronte di tali condizioni di criticità corrisponde la possibilità reale, all’interno di un quadro più ampio dello sviluppo costiero, di intercettare opportunità di crescita e di sviluppo in grado di generare percorsi di convergenza rispetto al resto della regione, a partire dalla collocazione all’interno di un quadrante logistico rappresentato oltre che dalla relativa vicinanza con Roma, dal porto di Piombino, dal “Corridoio Tirrenico” e dalla Grosseto-Fano, il raccordo con le aree interne del territorio di Siena e altre infrastrutture vitali come Darsena Europa e il collegamento Maremma – Piombino.
Gli assi attorno ai quali costruire lo sviluppo
“Oggi intendiamo cominciare a lavorare a un metodo per arrivare a definire una complessa ed unitaria manovra di intervento sull’area della Maremma grossetana e livornese, senza escludere i collegamenti con Livorno stessa, finalizzati al rilancio della competitività economico-produttiva”.
Proprio per questo motivo accanto al presidente sono stati protagonisti della tavola rotonda anche Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco del Comune di Grosseto, Leonardo Marras, consigliere della Regione Toscana e Stefano Corsini presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale.
Tra le proposte, nell’ottica di creare una piattaforma per lo sviluppo imprenditoriale, il riconoscimento dell’area maremmana come area di crisi economica /area depressa prioritaria, l’attrazione di investimenti con l’adozione a livello governativo di politiche di fiscalità agevolata in grado di compensare il persistente deficit infrastrutturale, incentivi per favorire una delocalizzazione sui territori locali, semplificazione delle pratiche e dei tempi amministrativi per l’avvio di impresa tramite collaborazione tra Comuni e Camera di Commercio.
“Bisogna agire poi con decisione sul piano delle infrastrutture – ha proseguito Breda – Al netto delle considerazioni ambientali e paesaggistiche, per le quali l’evoluzione costante della normativa garantisce ormai un livello di garanzia elevato e la possibilità di costruire in armonia con il territorio, chiediamo attenzione sul Corridoio Tirrenico, al centro di un lungo percorso che rischia di risolversi in niente, ma anche sul completamento della strada E78 Due Mari, il completamento della bretella di Piombino fra il corridoio tirrenico e il porto, tramite la strada statale 398. Ma richiedono interesse anche l’Aeroporto di Grosseto – altra infrastruttura alla quale i recenti sforzi hanno offerto uno sviluppo inaspettato, al quale dare continuità – lo sviluppo della diportistica e della portualità in generale che non si limita solo al completamento, pur essenziale, della Darsena Europa”.
Non ultime le infrastrutture digitali: “ Le Camere di Commercio sono state individuate come i punti di accesso alla digitalizzazione delle imprese, dei facilitatori che opereranno al trasferimento di know-how, ma questo importante compito deve affiancarsi allo sviluppo delle reti”.
Trasformare le idee in azioni: la cabina di regia per lo sviluppo
Tuttavia, dopo aver affrontato e discusso le linee di intervento più idonee, sarà l’azione di supporto e di trattativa con le Istituzioni ad essere essenziale. “Per questo motivo proponiamo di istituire una cabina di regia territoriale per lo sviluppo, coordinata dalla Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, in qualità di soggetto di riferimento delle imprese, aperta al sistema delle autonomie locali e della Val di Cornia, alle organizzazioni sindacali, di categoria e all’autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale, al fine sia di coordinare i rapporti con la Regione che di presentare unitariamente le esigenze espresse alle autorità di Governo, richiedendo immediatamente un incontro a partire dal mese di settembre – spiega Breda. Il tavolo dovrà garantire un continuo confronto ed aggiornamento sulle attività da realizzare ed in corso, ed avrà lo scopo di individuare ulteriori strumenti e attivare anche forme di collaborazione tra i partecipanti. “Solo l’unitarietà di proposte e obiettivi in questo momento può produrre risultati efficaci, al di là di schieramenti e partiti: è in gioco il nostro futuro”.