GROSSETO – «Ancora una volta dobbiamo, purtroppo assistere, ad una serie di atti vandalici che hanno deturpato ulteriormente il nostro monumento più importante e significativo» il Presidente dell’Istituzione Le Mura, Alessandro Capitani, interviene sugli ultimi atti di danneggiamento che hanno interessato il Bastione Maiano.
«Questa volta è stato preso di mira il Bastione Maiano con danneggiamenti fisici e ignobili scarabocchi finalizzati soltanto ad un’autoaffermazione di una cultura del disprezzo della cosa pubblica e dell’asocialità – dice il Presidente – E tutto ciò avviene proprio in una fase in cui questa Istituzione Le Mura si trova impegnata, quotidianamente, a riqualificare il Monumento per riconsegnarlo all’uso ed al godimento di tutta la cittadinanza. A quanto pare lo sforzo che l’Istituzione sta affrontando anche attraverso l’opera di educazione e sensibilizzazione svolta all’interno delle scuole di Grosseto, nonché le molteplici attività già effettuate ed in cantiere di carattere culturale, ricreativo, sportivo, non sono sufficienti ad invertire questo trend di barbarie senza senso e a scoraggiare questi soggetti psicolabili e aggressivi».
«Devastazioni – prosegue Capitani – che, oltretutto, non rimangono stupidamente fini a se stesse ma producono guasti ulteriori in termini di degrado, di disaffezione, di costi e di complicazioni sempre maggiori che le istituzioni pubbliche devono subire e sopportare.
Un fenomeno, questo delle devastazioni e degli imbrattamenti sui monumenti storici e sulle opere d’arte, che purtroppo ormai è dilagante in tutto il Paese e rispetto al quale non credo debbano essere più tollerate giustificazioni di carattere sociale ed antropologico legate ai malesseri esistenziali e ai disagi della contemporaneità».
«Le Mura, nella seconda metà dell’800 persero la loro funzione militare e furono trasformate in giardini e passeggiate pubbliche e tali devono tornare ad essere – conclude il presidente – così come, a nostro avviso, devono essere ripristinate le cancellate in ferro battuto e ghisa che delimitavano l’intero perimetro fortificato».