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di dott.ssa Santucci Mirella infermiera
I reni sono due organi di forma simile ad un fagiolo, lunghi circa 12 cm e larghi 6, posti nella regione lombare ai lati della colonna vertebrale. Il loro compito principale è quello di filtrare il sangue per eliminare nell’urina scorie, sali ed acqua nella quantità necessaria. Tra le sostanze eliminate dal rene ricordiamo quelle che contengono azoto (urea, creatinina e acido urico), il sodio, il potassio, gli acidi e molti farmaci. Ogni rene contiene circa un milione di piccole unità funzionali dette nefroni. Ciascun nefrone, a sua volta è formato da una parte “filtrante”, costituita da un gomitolo di vasi piccolissimi, detta glomerulo. E’ qui che il sangue viene filtrato e depurato e si forma la pre-urina. Il glomerulo continua nel tubulo. Lungo il tubulo, l’acqua e i vari sali (sodio, potassio, cloro, calcio, fosforo, ecc.) vengono rimossi oppure aggiunti all’urina, in proporzione alle necessità dell’organismo.
I reni producono anche alcuni importanti ormoni: la forma attiva della vitamina D che regola l’assorbimento del calcio dall’intestino e ne favorisce la deposizione nell’osso; l’eritropoietina che stimola la produzione dei globuli rossi; la renina ed altre sostanze che contribuiscono a regolare la pressione arteriosa.
Tutte le strutture che compongono i reni possono, purtroppo, essere colpite da malattie che, in un tempo più o meno lungo, ne danneggiano la funzione, riducendo sia la capacità di eliminare normalmente scorie, sali ed acqua che quella di produrre ormoni.
Gran parte delle malattie renali si possono comportare come “killer silenziosi”: operano indisturbate, senza sintomi, per anni e, quando i loro effetti si rivelano, può essere tardi per correre ai ripari. L’attenzione nei loro confronti è quindi dettata dall’esigenza di prevenire l’insufficienza renale cronica e di ridurre il rischio cardiovascolare, che aumenta sensibilmente già in presenza di un’insufficienza renale lieve.
Che cosa fare dunque per scoprire in tempo lesioni renali?
Come abbiamo già visto, l’insufficienza renale può essere presente senza sintomi, fino a che non è tanto avanzata da richiedere la dialisi; tuttavia, alcuni “segnali” possono presentarsi fin dalle prime fasi della malattia ed essere adeguatamente contrastati:
- L’ipertensione arteriosa: è un sintomo che accompagna l’insufficienza renale spesso fin dalle primissime fasi;
- Gli edemi, cioè il gonfiore ai piedi e alle gambe: sono i liquidi in eccesso che si accumulano in varie parti del corpo;
- L’astenia (“fiacca”, o facilità a stancarsi): dipende soprattutto dall’anemia e migliora con le opportune cure che servono a riportare i valori di emoglobina nella norma;
- I crampi muscolari: possono dipendere da squilibri elettrolitici (derivanti da alterata concentrazione di sodio e potassio nel sangue) e possono essere prevenuti bilanciando adeguatamente la terapia farmacologica;
- La dispnea (“affanno”): è da mettere in relazione con un accumulo di liquidi nei polmoni; può essere preceduta da una fase di gonfiore alle gambe.
Vi sono anche altri sintomi che si manifestano prevalentemente nella fase avanzata dell’insufficienza renale e che indicano l’avvicinarsi del momento in cui è necessario iniziare la dialisi e questi sono i cosiddetti sintomi uremici: inappetenza, nausea e stimolo del vomito, forte astenia, dispnea (difficoltà a respirare), prurito intenso, cattivo sapore in bocca, irrequietezza alle gambe.
Come si può diagnosticare una malattia renale?
Per verificare se una persona ha una malattia renale cronica, sono necessari pochi esami di laboratorio: l’esame delle urine, il dosaggio della proteinuria (dalle urine raccolte in 24 ore), l’esame del sangue per la determinazione dei livelli di azotemia e creatinina, accompagnati dalla misurazione della pressione arteriosa.
Per arrivare invece alla diagnosi della malattia che ha provocato l’insufficienza renale spesso è necessario ricorrere ad un numero maggiore di esami del sangue, delle urine, ad esami radiologici che lo specialista nefrologo suggerirà a seconda dei casi.
Infine, per seguire l’evolvere dell’insufficienza renale e delle sue principali complicanze (anemia, ipertensione secondaria a malattia renale, malattia dell’osso) è necessario effettuare controlli periodici specialistici sempre prescritti dal medico di famiglia o dal nefrologo.
Non mancano però eccezioni alla regola malattie renali = alterazioni urinarie: la più comune è quella della nefroangiosclerosi e di alcune malattie ereditarie, almeno in fase iniziale, come ad esempio i reni policistici, che possono esser presenti senza che vi siamo alterazioni urinarie ben evidenti.
Alcuni suggerimenti per migliorare la salute dei tuoi reni:
Mantieniti attivo ed in forma: l’attività fisica regolare aiuta a controllare la pressione arteriosa e perciò riduce il rischio di malattia renale. Camminare, andare a fare la spesa a piedi, fare le scale invece di prendere l’ascensore, correre, andare in bicicletta, andare a ballare sono solo piacevoli esempi di come mantenersi attivo.
Controlla regolarmente la glicemia: circa la metà delle persone con malattia renale hanno il diabete. È importante controllare la glicemia con regolarità e mantenerla nei limiti giusti. Il peso corporeo dovrebbe essere mantenuto nella norma attraverso una alimentazione corretta ed equilibrata.
Controlla regolarmente la pressione arteriosa: dopo il diabete la causa più frequente di danno renale è la pressione del sangue elevata. Il livello di pressione normale è 120/80. La pressione alta è particolarmente dannosa per i reni quando è associata ad altri fattori come il diabete, il colesterolo elevato e le malattie cardio-vascolari. Uno stile di vita sano, un peso corporeo nella norma e alcuni accorgimenti nella dieta possono contribuire a mantenere la pressione nei limiti corretti.
Mangia sano e controlla il peso corporeo: come detto in precedenza, raggiungere e mantenere un peso corretto aiuta a prevenire il diabete, a controllare la pressione e le malattie cardiache, in definitiva riduce il rischio di malattia renale. Privilegiare una dieta a base di cibi vegetali, come la dieta mediterranea, riduce l’acidità dell’urina con un conseguente minor carico di lavoro per il rene.
Riduci il sale nell’alimentazione: il nostro apporto di sale è eccessivo e, per migliorare il controllo della pressione, va ridotto. Per controllare il sale prepara da solo i pasti con ingredienti freschi e riduci il sale aggiunto; usa aromi e spezie per migliorare il gusto; evita il consumo regolare di affettati e formaggi; preferisci il pane sciapo.
Bevi in abbondanza: bere permette di eliminare le tossine prodotte dal metabolismo. Per mantenere la funzione renale bisogna bere circa due litri al giorno (più acqua introduciamo nell’organismo e meno il rene fatica nel suo lavoro). Questa quantità può variare in relazione al sesso, l’esercizio fisico, il clima, le condizioni di salute, la gravidanza e l’allattamento.
Non fumare: il fumo aumenta la pressione del sangue e accelera l’invecchiamento dei vasi ostacolando la circolazione. Se meno sangue raggiunge i reni si riduce la loro capacità di funzionare correttamente. Inoltre il fumo aumenta il rischio di cancro del rene in quanto le sostanze contenute nel tabacco vengono eliminate attraverso le urine.
Evita l’uso abituale di farmaci non indicate dal medico: alcuni farmaci comuni come gli analgesici possono causare gravi danni al rene se assunti a dosaggi elevati e/o troppo frequentemente.
Bibliografia
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http://ituoireni.sinitaly.org/
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http://www.fondazioneitalianadelrene.org/prevenzione-e-diagnosi-precoce/