GROSSETO – «Da anni nell’area in cui l’emissario San Leopoldo tenta di raggiungere il mare, nota ai grossetani come Fiumara, si concentrano attività che – pur potenzialmente contrastanti – hanno saputo andare d’accordo con le esigenze di salvaguardia del paesaggio e della natura». Inizia così la nota dei consiglieri comunali Lorenzo Mascagni (PD) Carlo De Martis (Lista Mascagni Sindaco) Manuele Bartalucci (PD) Marilena Del Santo (Lista Mascagni Sindaco) Circo Cirillo (PD) Marco Di Giacopo (PD) Catuscia Scoccati (PD).
«Lo stabilimento balenare insediato ormai da tempo, insieme alla scuola di kite surf, sono attività che offrono servizi ai turisti che altrimenti potrebbero andare altrove, rendono viva la zona, creano lavoro… Al contempo, l’afflusso di turisti va coordinato con le esigenze del luogo: un’area sic e sir che richiede una tutela speciale, così come un’attenzione particolare – in questi ultimi anni ancora più stringente a seguito degli incendi che hanno colpito ripetutamente la zona costiera – merita l’area pinetata che compone ed arricchisce il paesaggio».
«La difficoltà di tenere insieme le esigenze di fruizione turistica da un lato e di protezione ambientale dall’altro, hanno dato anche in passato notevoli grattacapi agli amministratori, costringendoli ad interventi complessi e scelte delicate – proseguono i consiglieri di opposizione -. Pensiamo per esempio alle ordinanze che il sindaco Bonifazi ha dovuto più volte adottare per garantire la possibilità di accesso alla spiaggia, ordinanze di solito precedute e seguite da polemiche tra i sostenitori di opposte visioni. In quegli anni il Comune provvide anche a sistemare e mettere a norma un piccolo parcheggio ai margini della pineta, dotato di colonnine antincendio, che consentiva ai turisti di raggiungere il mare affollando anche la spiaggia libera. Il parcheggio fu poi chiuso nel luglio 2016, con uno dei primi provvedimenti della giunta Vivarelli Colonna».
«Mai però si era giunti alla decisione, come quella adottata dal Comune alcuni giorni fa, di chiudere al traffico la strada doganale che costeggia il canale e che porta alla spiaggia di Fiumara. Una scelta che recherà sicuro danno alle attività insediate ormai da tempo e che scoraggerà molti turisti, con conseguente pregiudizio per l’intero territorio.
Non si poteva fare diversamente – chiedono -? La sensazione è che l’amministrazione comunale abbia scelto – peraltro a stagione avviata – la via più drastica, senza compiere il doveroso sforzo di tenere insieme le varie esigenze in gioco. Un modus operandi che purtroppo non costituisce una novità per questa Giunta, abituata a soluzioni tranchant ed intempestive, che finiscono per recar danno ai cittadini ed alle imprese».
«Basti pensare a come è stata gestita la vicenda gazebo (ad oggi, a distanza di quasi due anni, nessuna struttura è stata ancora realizzata), a come si è affrontata la questione dei pozzi irrigui comunali chiusi ex abrupto nell’aprile dello scorso anno, a come si è “risolto” (si fa per dire…) l’affaire relativo al luna park estivo a Marina di Grosseto.
E così, per tornare al caso che ci occupa, nel chiudere al traffico la strada, non si è tenuto conto del diritto – concesso a suo tempo dal Comune ai titolari della struttura balneare posta sulla spiaggia di Fiumara – di utilizzare l’area di parcheggio a servizio delle attività della struttura».
«Il nostro obiettivo non è però far polemica fine a se stessa, ma stimolare la Giunta ad adottare una decisione diversa e maggiormente ponderata. La conferenza di servizi con la Regione Toscana, con riferimento a tale strada doganale, ha fissato l’obiettivo di evitare forme di parcheggio abusivo, regolamentandone l’accesso e limitando il transito agli usi consentiti dal punto di ristoro. E’ possibile raggiungere tali obiettivi senza interdirne l’accesso al traffico veicolare, come ha poi drasticamente deciso di fare il Comune? Il sindaco ci ripensi e proponga una soluzione più equilibrata. Se lo farà mostrerà che lo politica e la burocrazia non sono solo capaci di complicare le cose e di render più difficili le attività d’impresa; ma con un po’ di buona volontà e di equilibrio, talvolta sono anche in grado di risolvere i problemi». Conclude la nota.