ROCCALBEGNA – «Di fronte alle ripetute violazioni del diritto alla informazione preventiva dei Consiglieri comunali, e venuti quindi meno i principi di democrazia all’interno dell’attività politica-amministrativa del Comune di Roccalbegna, non si può fare altro che uscire dall’aula consiliare» a parlare è Giuseppe Conti, capogruppo Pd in consiglio comunale, che chiede l’intervento del Prefetto.
«La scelta di uscire arriva – dice Conti – dalla consapevolezza che non potendo partecipare in maniera attiva e costruttiva al dibattito, la presenza del Consigliere diventa soltanto fine a se stessa ed espressione limitata ad un mero voto contrario. Questo in sintesi quanto avvenuto durante la seduta del consiglio comunale del 22 giugno con la quale si approvava la variazione di assestamento generale al Bilancio di previsione 2018-2020 e il regolamento di polizia urbana e Rurale».
«Nonostante la mia richiesta di non discutere i due punti all’ordine del giorno o in alternativa di sospenderne la trattazione e rinviare la discussione ad altra data – prosegue il capogruppo – il consiglio comunale con voto favorevole di tutta la maggioranza, ha optato per respingere la questione pregiudiziale presentata, di fatto avvallando l’operato del Sindaco Galli il quale, in violazione di tutti i regolamenti interni all’ente e del Testo Unico Enti Locali, già da tempo, non consente ai consiglieri comunali di minoranza di svolgere correttamente l’espletamento del proprio mandato, impedendo di fatto la visione in tempi utili, di tutti gli atti che vengono portati all’approvazione del consiglio comunale».
«Questa volta oltre a trasmettere la documentazione a distanza di poche ore dalla seduta del Consiglio, impedendo di fatto la presentazione di eventuali emendamenti che per regolamento devono essere consegnati 24 ore prima della seduta, ha anche omesso di trasmettere gli atti di uno dei punti all’ordine del giorno – accusa Conti – da ciò la decisione di tutti i Consiglieri di minoranza di non partecipare alla discussione e abbandonare la seduta del Consiglio. Nonostante avessi già fatto presente più volte la problematica, quanto avvenuto non costituisce certo un caso sporadico e l’atteggiamento disarmante del Sindaco che, di fatto, non sembra curarsi del suo inadempimento a un preciso obbligo normativo, è ancora più grave».
«Adesso basta, che intervenga una autorità superiore per risolvere la questione – chiede il capogruppo, rivolgendosi al Prefetto – e, in tale ottica, provvederò a trasmettere una informativa al Prefetto di Grosseto, affinchè venga ristabilito un corretto rapporto istituzionale all’interno del Consiglio comunale, nel rispetto delle regole democratiche. E’ doveroso rimarcare come ancora una volta a fare le spese della superficiale ed approssimativa attività amministrativa del Sindaco Galli, sono i cittadini che si vedono privati di una importante attività di controllo e verifica, che la normativa attribuisce chiaramente ai Consiglieri di opposizione».
«Un Sindaco rispettoso delle regole democratiche, dovrebbe riconoscere l’importanza dell’attività e del ruolo svolto dall’opposizione in quanto espressione, volente o nolente, di una parte della popolazione da lui amministrata – conclude Conti – ma la sua attenzione sembra rivolta più alla poltrona su cui siede e ai piccoli privilegi a essa legati, che alle esigenze del territorio e di chi vi abita. Del resto, che abbia la memoria corta oltre che un disinteresse per i propri concittadini lo ha ampiamento dimostrato di recente, dimenticando di celebrare l’eccidio del 11 giungo del 1944 di 6 Rocchigiani da parte dei Tedeschi. Ma lui, da bravo ragazzo addolorato, si è scusato per aver dimenticato. Adesso, inizierà a scusarsi anche per non essere un buon Sindaco?»