GAVORRANO – Dopo sei anni di battaglia giudiziaria, la Corte dei Conti di Roma ha accolto l’appello di Massimo Borghi in ultima istanza. La sentenza 201/18 notificata il 12 giugno 2018, stabilisce, infatti, che l’ex sindaco di Gavorrano non ha recato alcun danno all’erario ovvero non ha danneggiato la comunità in veste di pubblico amministratore.
La nota vicenda inizia nel 2011 quando Borghi fu eletto sindaco e in seguito dichiarato ineleggibile, prima dal tribunale di Grosseto e poi dalla Corte d’Appello di Firenze, per aver presentato in ritardo la domanda di aspettativa. Borghi è, infatti, dipendente dello stesso Comune.
Nel 2015 la sezione toscana della Corte dei Conti aveva condannato l’ex sindaco al pagamento di 16 mila euro al Comune di Gavorrano, una cifra che oggi è stata ridotta a 3.500 euro pari all’indennizzo percepito durante il suo incarico, mentre è stato assolto dall’accusa di danno alla comunità.
«Questo è l’atto finale di una faccenda iniziata sei anni fa – ha commentato Borghi –. Per un errore burocratico commesso in buona fede sono stato punito in tutti i modi possibili. Qualcuno ha cercato di farmi morire di una morte civile perché con la mia morte politica non erano riusciti. Questi sei anni – ha proseguito- per me sono stati un calvario giuridico e personale. Ho rischiato di perdere la casa, ho dovuto rateizzare lo stipendio per pagare il debito al Comune e mi hanno privato del mio diritto di voto passivo, ma oggi finalmente si chiude questa vicenda lunga e pesante. Sono molto contento, anche se ne sono rimasto segnato. In questo momento penso alla mia famiglia e a quello che le ho fatto passare negli ultimi anni. Durante questo percorso ho perso tanti amici ma altrettanti ne ho trovati e non mi hanno mai abbandonato. Ringrazio loro per la solidarietà e mi aspetto da chi, per sei anni ha cercato di togliermi onore e dignità, di chiedere pubblicamente scusa».
Dal 2015 l’ex sindaco sta pagando a rate il debito di 16 mila euro al Comune di Gavorrano al Comune e ad oggi è arrivato a saldare circa 10 mila euro. Nei prossimi giorni, così ha confermato Borghi, chiederà tramite il suo legale un risarcimento dei soldi versati in esubero.
«Il pagamento di 3500 euro è una decisione giusta – ha detto Massimo Borghi – ma quello che per me era davvero importante, è di non aver fatto nessun danno alla mia comunità. Finalmente ho vinto».