MONTEROTONDO MARITTIMO – Sulla vicenda Sei Toscana, il suo bilancio e la gestione dei rifiuti interviene il sindaco di Monterotondo Marittimo, Giacomo Termine.
«Leggere e comparare le dichiarazioni sulla vicenda di SEI Toscana – scrive Termine – è come assistere a una commedia dell’assurdo. L’amministratore delegato Mairaghi dichiara un passivo di milioni di euro sul bilancio di SEI Toscana e, invece di ammettere la sua incapacità cerca di scaricare le responsabilità sulle aziende che “eseguono” quanto dettato da SEI».
«A fronte di queste dichiarazioni, immediatamente ecco levarsi le voci dei “localisti”, del “piccolo è bello”, che cercano soluzioni nel cortile di casa immemori del disastro di quanto successe con il COSECA. Rimango anche perplesso dalle esternazioni del sindaco di Grosseto Vivarelli Colonna quando chiede le dimissioni del CDA dimenticando, o facendo finta di dimenticare, che per chiedere le dimissioni del CDA bisogna essere soci di SEI e nessuno a Grosseto lo è».
«Sarebbe a mio parere opportuno che Vivarelli Colonna invece di esercitarsi in altisonanti dichiarazioni ragionasse insieme a noi tutti di impianti di smaltimento e della qualità del servizio facendo in modo che il sistema pubblico del territorio si riappropri seriamente delle politiche di gestione dei rifiuti. Provare a fare semplicemente ordine è in tal caso rivoluzionario. SEI è una società che ha introiti per un minimo garantito di più di 100 milioni di euro. I suoi clienti non sono “morosi” perché enti pubblici che regolarmente pagano i servizi (qualora non lo facessero spetta a SEI emettere i relativi atti ingiuntivi). Quindi come si fa ad avere un disavanzo?»
«Mairaghi imputa le difficoltà di bilancio all’estensione della raccolta Porta a Porta nei Comuni, ma a chi spetta valutare preventivamente l’economicità delle iniziative se non a SEI? Si denuncia il contratto troppo oneroso con Cooplat? Se fosse vero di chi è la colpa se non della dirigenza di SEI che lo ha sottoscritto? O SEI non è in grado di controllare i propri costi unitari o peggio non ha alzato la mano prima di sbattere nel muro».
«Una considerazione a latere coinvolge anche i Commissari. Ricordo, infatti, che SEI è commissariata e i tre commissari hanno come compito quello di affiancare i vertici di Sei Toscana, «a tutela della legalità». Siamo sicuri, signori commissari, che tutto il management di SEI abbia comportamenti corretti e che sia stato fatto a tutela della legalità e della collettività? Auspico anche io ci sia una proroga dei commissari, ma contemporaneamente ritengo indispensabile un loro cambio di passo e quindi un controllo effettivo, perché finora questo non è avvenuto».
«Noi amministratori siamo stufi di subire le incapacità di una classe dirigente impreparata e disinteressata ai bisogni del territorio. Confido che i Comuni si facciano sentire in sede di ATO, poiché ho paura che la verità sia un’altra: che questi siano giochi di potere all’interno del CDA, pagati sulla pelle dei contribuenti. Ed io a questo gioco non ci sto».