GROSSETO – «Quella a cui stiamo assistendo è una sconcertante lite tra privati che non fa altro che dare prova della crisi in cui sta versando SEI Toscana» a dirlo è il segretario generale del Pd territoriale, Gesuè Domenico Ariganello.
«La richiesta inoltrata dall’amministratore delegato – prosegue Ariganello – finalizzata ad ottenere ulteriori risorse da parte dei Comuni per fare fronte alle difficoltà economiche delle società che lui rappresenta, invece, appare addirittura pericolosa. E di fronte a questi elementi che rischiano di minare la corretta gestione dei sistema dei rifiuti ai danni della comunità, non possiamo fare altro che individuare come unica soluzione quella di chiedere al Prefetto di Siena il prolungamento del commissariamento e della gestione straordinaria fino al rinnovo del consiglio di amministrazione del prossimo anno».
«Solo in questo modo – sottolinea il segretario – si avrà finalmente la possibilità di chiudere definitivamente con gli attori principali del fallimento con il quale siamo costretti a fare i conti e di rimettere al centro del dibattito l’unica vera priorità: una gestione efficiente del servizio. La gestione dei rifiuti non può e non deve essere ostaggio di dinamiche che nulla hanno a che fare con l’interesse pubblico».
«Per tale ragione, chiediamo con forza di riportare il dibattito sul piano del buon senso – conclude Ariganello – aprendo un nuovo capitolo capace di accompagnare la Toscana verso nuovi traguardi in fatto di raccolta differenziata, migliorandone la quantità e la qualità, e favorendo il passaggio verso l’economia circolare, in linea con le politiche comunitarie e tenendo conto della necessità sempre più urgente di ridurre il conferimento in discarica. Gli obiettivi devono essere chiari per tutti: raccolta differenziata, corretta gestione del sistema dei rifiuti e potenziamento di progetti volti al riuso della materia. Ogni ostacolo al raggiungimento di questi importanti traguardi deve essere prontamente affrontato e rimosso, nell’esclusivo interesse della comunità».