GROSSETO – La Fondazione Polo Universitario Grossetano ospita Antonio Marchesi, il presidente di Amnesty International Italia, per la presentazione del più grande lavoro di ricerca sullo stato dei diritti umani nel mondo.
Il 18 giugno alle ore 17, nella sede della Fondazione Polo Universitario Grossetano via Ginori 43, il presidente di Amnesty International Italia Antonio Marchesi e l’attivista responsabile per la Toscana Silvana Moroni presenteranno il nuovo rapporto annuale 2018 sulla situazione dei diritti umani nel modo. L’evento ha avuto il patrocinio del comune di Grosseto.
Lo scorso anno il mondo è stato immerso nelle crisi e importanti leader ci hanno proposto una visione da incubo di una società accecata da odio e paura. Ciò ha rafforzato coloro che promuovono l’intolleranza ma ha ispirato ancora più persone a chiedere un futuro di maggiore speranza. Il mondo sta raccogliendo i terribili frutti della retorica intrisa d’odio che ha dominato nelle politiche di alcuni leader mondiali. Milioni di persone sono a rischio a causa delle loro spietate politiche. A documentarlo è il lavoro di ricerca raccolto nel Rapporto Annuale di Amnesty International, edito in Italia da Infinito edizione.
Sono 159 schede accompagnate da una serie di approfondimenti, per fotografare lo stato dei diritti umani nel mondo. Le politiche messe in atto dai leader mondiali e le minacce di “normalizzare” massicce discriminazioni ai danni dei gruppi marginalizzati hanno spinto molte persone a unirsi alle battaglie di Amnesty in difesa dei diritti umani. Vecchi e nuovi attivisti in tutto il mondo hanno aiutato a raggiungere importanti vittorie, tra cui l’eliminazione del divieto totale d’aborto in Cile, i passi avanti verso il matrimonio egualitario a Taiwan e il blocco degli sgomberi forzati ad Abuja, la capitale della Nigeria.
“Sotto i nostri occhi si fa la storia – ha ricordato Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International, in occasione della conferenza stampa organizzata a Washington per la presentazione del Rapporto Annuale –: numeri sempre maggiori di persone si attivano per chiedere giustizia. Se i leader non riconosceranno i motivi che spingono le loro popolazioni a protestare, sarà la loro rovina. Le persone hanno reso abbondantemente chiaro che vogliono i diritti umani: sta ai governi mostrare di saperle ascoltare “, ha concluso Shetty.