VETULONIA – «Quest’anno, con la direzione scientifica del museo civico archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia abbiamo dato vita a un nuova mostra evento, che sarà inaugurata sabato 2 giugno alle ore 18:00. Portiamo avanti la traccia aperta nel 2016 con la casa etrusca e proseguita l’anno scorso con la casa pompeiana, volgendo la nostra attenzione nel 2018 alla dimora degli operai del lontano Egitto» così Giancarlo Farnetani, sindaco di Castiglione della Pescaia, annuncia, visibilmente soddisfatto, l’importante traguardo raggiunto, in occasione della presentazione degli eventi del 2018, racchiusi in un opuscolo realizzato ad hoc e raccordati intorno alla nuova mostra temporanea: “L’Antico Egitto in vita a Vetulonia. A casa di un operaio artista della Valle dei Re”, visitabile fino al prossimo 4 novembre.
«L’interesse della proposta che la direzione del museo egizio di Firenze ci ha fatto – rivela il sindaco – ci è apparsa stimolante. Cercare di ricostruire l’ambiente nel quale ha vissuto quel popolo senza gloria, che ha concretamente realizzato gli straordinari monumenti funerari dei faraoni, i dominatori assoluti della valle del Nilo, ci è sembrata un’idea coraggiosa e attraente».
«Accanto alla ricostruzione di un ambiente di vita e di lavoro – aggiunge Farnetani – la mostra può vantare, grazie alla collaborazione ormai pluriennale con il comando della Guardia di Finanza di Grosseto, la presenza di un raro monumento di elevato valore simbolico, la sfinge in granito, la pietra dei Re, oggetto di un recente sequestro».
«Come sindaco di Castiglione della Pescaia – conclude Farnetani – esprimo ancora una volta la mia soddisfazione per l’attività certamente non facile del nostro piccolo ma ormai ben conosciuto, anche sul piano internazionale, museo “Isidoro Falchi” di Vetulonia».
«La mostra 2018, che riguarda la casa degli Egizi – tengono a precisare Susanna Lorenzini e Walter Massetti, rispettivamente assessori alla Cultura e al Turismo e al “Progetto Vetulonia” – è originale nell’idea progettuale, che è quella di tentare di mostrare “l’altra faccia” dell’Egitto, ossia quella di un Egitto meno noto e sicuramente scarsamente esibito, l’Egitto della vita e della quotidianità, raccontando l’ambiente dove le maestranze che hanno creato i grandi sepolcri dei Faraoni hanno vissuto per molti anni».
«Questo momento espositivo si accompagna a un programma di attività che l’assessorato ha avviato nell’ambito dell’archeologia – svelano i due assessori, e che comprende l’estensione delle attività correlata ai gemellaggi culturali istituiti con realtà museali affini distribuite nel centro-nord della Penisola e l’organizzazione di una grande mostra itinerante da realizzarsi in collaborazione con la Présidence du Conseil Exécutif de Corse e il Consiglio Nazionale delle Ricerche francese (CNRS), riguardante le antichità etrusche della Corsica».
A catturare l’attenzione del pubblico, accanto alla Statua di sfinge in granito grigio, acquisita da un sequestro giudiziario del 2012, saranno gli oggetti di uso comune all’interno della casa, rappresentati dagli arredi e dalle stoffe, dai monili e dai vasetti da toeletta, dalle statuette legate al culto e alla devozione privata, che dovettero comporre i momenti del quotidiano dei padroni di casa, immortalati nella pietra, seduti ed abbracciati, ad accogliere i visitatori.
La Mostra, curata da Maria Cristina Guidotti, Direttore del Museo Egizio di Firenze e da Simona Rafanelli, viene a collocarsi nella data conclusiva delle iniziative culturali promosse all’interno della manifestazione a carattere regionale Amico Museo, organizzate nell’arco temporale compreso fra la seconda metà di maggio e l’inizio di giugno e introdotte dalla “Notte Europea dei Musei”, uno degli eventi principali promossi dal Musée du Louvre di Parigi e capace di attrarre un’ampia e variegata tipologia di categorie di utenti normodotati e diversamente abili, alla quale il museo di Vetulonia aderisce da oltre un decennio, partecipando attraverso spettacoli di musica, di moda, di teatro, sovente correlati, o mediante l’allestimento di una esposizione a tema archeologico, atta a rispondere alla vocazione culturale, oltreché turistica, del territorio e alle aspettative di un pubblico di studiosi e appassionati fortemente fidelizzato, e conseguendo risultati di elevato prestigio nei termini della visibilità del museo e della partecipazione di un considerevole numero di visitatori italiani e stranieri.
Partner d’eccezione nella mostra di quest’anno è il museo Egizio di Firenze, secondo in terra di Italia solo a quello di Torino. Si consolida inoltre ulteriormente la collaborazione con la Guardia di Finanza, intrapresa dal museo vetuloniese sin dal 2013.
Con la mostra 2018 si intende dare un compimento al percorso intrapreso nella trilogia espositiva dedicata all’indagine delle forme dell’abitare e del vivere quotidiano di alcune fra le maggiori civiltà del mondo antico le cui vicende storiche si sono intrecciate con quelle delle culture sviluppatesi nel nostro territorio, un percorso avviato nel 2016 con l’Esposizione dedicata alla restituzione, all’interno delle sale del museo vetuloniese, della struttura abitativa denominata Domus dei Dolia, messa in luce all’interno del quartiere etrusco-romano di Poggiarello Renzetti nella città antica di Vetulonia, e proseguito con la Mostra-Evento 2017 mediante l’allestimento, negli spazi museali, di una delle più prestigiose abitazioni signorili di Pompei affacciate sulla via dell’Abbondanza, la cosiddetta Casa dell’Efèbo.