GROSSETO – Incontro con amministratori, tecnici e professionisti del grossetano questa mattina per l’assessore regionale all’urbanistica Vincenzo Ceccarelli, che ha partecipato al seminario “La nuova stagione del territorio in Toscana”, organizzato da Regione Toscana ed Anci al Polo universitario di Grosseto, nell’ambito della manifestazione ‘Dire e Fare’.
Quella di stamani è stata la terza tappa di un tour di 5 date voluto dall’assessore per portare direttamente sul territorio il confronto sui nuovi strumenti urbanistici regionali e sullo stato di attuazione delle novità previste, affrontando dubbi e discutendo delle diverse situazioni faccia a faccia con chi per lavoro deve confrontarsi ogni giorno con le novità normative.
“Uno degli obiettivi Piano paesaggistico regionale e della legge 65/2014 – ha spiegato Ceccarelli – è dimostrare che la tutela e la conservazione del paesaggio non sono in contrasto con lo sviluppo, anzi ne sono una leva. Con il Piano paesaggistico si supera una concezione solo estetica del paesaggio e si mette al centro la relazione tra un territorio e la comunità che lo vive e che lo plasma. Questo è estremamente importante quando si parla di agricoltura, dato che l’agricoltura è stata l’attività che di più e meglio ha modellato nei secoli il paesaggio toscano”.
Data l’importanza del paesaggio rurale nell’area grossetana, l’assessore ha ricordato che “esistono in Toscana quasi 9000 km di terrazzamenti che oggi hanno bisogno anche di interventi di recupero per salvaguardare un paesaggio rurale tradizionale che fa parte del valore aggiunto della Toscana nel mondo. Oggi i prodotti agricoli toscani sono apprezzati non solo per le loro caratteristiche, ma anche per il fascino del territorio dal quale provengono”.
“Chi fa agricoltura – ha detto – chi vende vino, olio o formaggio, avrà un valore aggiunto se questo prodotto sarà in grado di portare con sè un messaggio in più, quello della bellezza del paesaggio toscano. Anche per questo è importante che la lr 65/2014 raggiunga il proprio obiettivo, che è quello di non consumare nuovo suolo, favorendo invece la rigenerazione degli spazi già utilizzati e aiutando le attività agricole, dell’industria e dell’artigianato”.
L’assessore ha ricordato che nei primi 3 anni di attuazione il percorso verso il recepimento da parte di tutte le amministrazioni comunali toscane delle novità urbanistiche della normativa regionale è iniziato. “Nei 2 prossimi anni – ha aggiunto – ci aspettiamo l’avvio o l’approvazione di 150 piani strutturali nuovi e di 200 piani operativi. Entro il 2019 tutti i Comuni toscani dovranno essersi adeguato i aver almeno avviato il procedimento”.
Tra le principali novità introdotte con la legge, Ceccarelli ricorda la pianificazione d’area, che sta riscuotendo successo specialmente tra i piccoli Comuni. “In Toscana ci sono 120 Comuni – ha detto l’assessore – che invece di fare ciascuno il proprio Piano strutturale, hanno scelto di condividere scelte e strategie, di pensare ad uno sviluppo d’insieme dei loro territorio ed alla fine produrranno 25 piani strutturali intercomunali. La Regione ha sostenuto questa scelta con dei bandi, questo è stato apprezzato e noi abbiamo apprezzato la collaborazione di tutta la filiera amministrativa”.
I prossimi seminari de “La nuova stagione del territorio in Toscana” ai quali parteciperà l’assessore si terranno a Prato (8 giugno) ed Arezzo (13 giugno).
A Grosseto, oltre all’assessore, erano presenti Fabrizio Rossi, assessore alla pianificazione del Comune di Grosseto, insieme a Francesca De Santis, Garante della partecipazione e Sabrina Iommi, ricercatrice dell’Irpet. Hanno inoltre partecipato Riccardo Breda, presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, Sergio Chienni, vicepresidente Anci Toscana e sindaco di Terranuova Bracciolini, Marzia De Marzi, consigliere Rete Toscana delle professioni, ed Aldo Ianniello, direttore dell’area urbanistica della Regione Toscana.
Nel corso della mattinata sono stati ricordati e ri-presentati anche gli strumenti messi a disposizione dalla Regione per agevolare il pavido di pianificazione delle amministrazioni comunali, a partire dai bandi regionali pubblicati nel 2016 e 2017 (a breve è previsto anche quello per il 2018) per il cofinanziamento delle spese per la realizzazione di piani strutturali intercomunali fino al data base Irpet che riporta tutti i dati socio-economici di ciascun comune toscano è che e gratuitamente consultabile sul sito dell’istituto di ricerca.
Si ricorda che negli anni scorsi la Toscana si è dotata di due strumenti cardine per il governo del territorio: il Pit con valenza di Piano paesaggistico e la legge regionale 65/2014, strumenti che hanno il comune obiettivo della valorizzazione del patrimonio territoriale e paesaggistico per favorire uno sviluppo sostenibile e durevole, contrastando il consumo del suolo. E se la scorsa legislatura è stata quella in cui sono state scritte le regole, quella in corso è quella in cui si sta dando piena attuazione ai nuovi strumenti.