GROSSETO – La classe 3 B della scuola “Ungaretti” dell’Istituto Comprensivo Grosseto 3 ha vinto il primo premio in Toscana per il concorso “Energicamente: il futuro dell’energia a scuola” e domattina sarà ricevuta in Sindaco, al quale illustrerà il progetto, chiedendo che venga realizzato.
«Anche quest’anno – spiega l’Istituto in una nota – continua la sperimentazione digitale con i tablet presso la scuola secondaria di primo grado “G. Ungaretti”. Le classi 3A, 3B, 3D come prosecuzione del progetto in 3d “La casa dei sogni” realizzato lo scorso anno, ha progettato “La scuola dei sogni”, all’interno delle ore di Tecnologia con la Prof.ssa Monica Lenzi. Dopo essersi documentati sugli attuali migliori modelli scolastici internazionali, i ragazzi hanno messo in atto le proprie riflessioni realizzando un prodotto digitale che ha unito testi, immagini e animazioni in 3d attraverso app free scaricate sui tablet a cui hanno lavorato sia in classe che a casa.
«La 3B – spiega la nota – ha partecipato al concorso nazionale “Energicamente, il futuro dell’energia a scuola” all’interno della sezione di concorso “Innovare” conseguendo il primo premio in Toscana. Ha poi continuato a lavorare sul tema approfondendo la progettazione e l’arredo in 3d soprattutto per gli ambienti preposti alla relazione con i genitori e a quelli esterni idonei ad “ospitare il quartiere” nelle ore in cui la scuola resterebbe chiusa, il ristorante per la sera e la piscina per l’estate. Il progetto è partito dall’analisi della scuola, già architettonicamente molto bella e con molti pregi legati alla fruizione, alla luminosità, agli ampi spazi verdi che la circondano e si è posto come obiettivo quello di migliorarla, partendo dal punto di vista energetico fino a farla diventare una scuola a energia positiva. L’energia che verrebbe prodotta con le soluzioni di seguito proposte sarebbe di gran lunga superiore di quella di cui la scuola necessita e verrebbe pertanto immessa nella rete elettrica della città, secondo un moderno concetto di smart grid. E’ stato previsto di staccarsi dall’utilizzo di fonti fossili per il riscaldamento e di non approvvigionarsi più alla rete elettrica attuale».
«Abbiamo previsto di realizzare un impianto con una sonda geotermica per il riscaldamento della scuola – illustra la nota, entrando nel merito del progetto – un impianto minieolico sul tetto più soggetto ai venti che si incanalano tra i palazzi, pannelli fotovoltaici esposti a sud sul tetto della scuola per la produzione di corrente elettrica, una serra bioclimatica per implementare la produzione di calore destinata soprattutto agli ampliamenti previsti come il bar o il ristorante, aperti anche in orari extrascolastici e destinati al quartiere, istallare pannelli solari per la produzione di acqua sanitaria calda destinata sia ai bagni che alle docce a servizio della piscina progettata all’aperto aperta al quartiere, sia per mantenere l’acqua della piscina alla temperatura voluta per poter essere utilizzata quasi tutto l’anno visto le miti temperature che caratterizzano la nostra zona. Inoltre, una volta prodotta l’”energia” di cui abbiamo bisogno, ci siamo preoccupati di non disperderla, realizzando un “cappotto termico” su tutto l’involucro della scuola esistente, sia sulle murature verticali perimetrali sia sul solaio di copertura. E’ stato progettato un accumulo per le acque piovane da utilizzare per l’orto e gli scarichi dei wc. La parte di ampliamento dei locali a corredo della scuola è stata pensata con un involucro edilizio ad alte prestazioni energetiche, come un blocco cassero in legno o in cemento alleggerito con grafite, poi gettato in opera, rivestito esternamente da una ventina di centimetri di polistirene espanso estruso, così da mantenere le temperature ottenute all’interno senza dissiparle all’esterno. Sono state progettata una serra e un orto per coltivare in modo biologico quanto necessario al ristorante ed è stato previsto un impianto di compostaggio per utilizzare gli scarti organici provenienti dalla scuola e dalla cucina».
«Il tetto della scuola – prosegue l’Istituto – essendo totalmente piano, opportunamente coibentato ed isolato, è stato pensato come tetto giardino, allestito con piante grasse ed essenze tipiche della macchia mediterranea in modo che non necessitano di innaffiatura utilizzando la sola acqua piovana.Questa soluzione consentirebbe il duplice beneficio di creare un “polmone verde” per il quartiere, densamente popolato e di migliorare il microclima degli ambienti scolasticidel primo ed ultimo piano che attualmente sono molto freddi in inverno e caldi in primavera-estate. Sempre lavorando sull’idea di migliorare la nostra attuale scuola, i ragazzi hanno proposto la realizzazione di una zona relax destinata agli alunni, ad esempio prima dei rientri pomeridiani per le varie attività proposte, alle famiglie e ai professori, arricchendo l’attuale biblioteca con divani, chaise lounge, tavoli con poltroncine su cui ascoltare musica, dedicarsi alla lettura o al disegno, aiutati da belle lampade di design»
«Particolare attenzione – conclude la nota – è stata rivolta anche all’arredamento delle aree relax del giardino a corredo del bar all’aperto e della piscina per poter concedere un angolo wellness oltre a potersi dedicare agli sport acquatici per chi del quartiere e della città vorrà usufruirne nei caldi pomeriggi estivi. Questa è la nostra “la scuola dei sogni” che speriamo, a breve, possa divenire della realtà».