ORBETELLO – Acqua non depurata a Neghelli nella zona della Laguna di Ponente. È quanto emerge dalle analisi condotte da Arpat lo scorso 2 maggio a Orbetello dopo a segnalazione della Polizia Municipale e della Capitanera di Porto Santo Stefano.
«Il luogo segnalato – si legge nella relazione dell’Arpat” – si trova all’altezza dello scarico “in emergenza” della stazione di sollevamento a servizio dell’impianto di depurazione Terrarossa, che ha come recettore la parte di Laguna di Ponente, definita Conterminazione. Tale Conterminazione è separata dalle acqua dello specchio lagunare da un terrapieno che circoscrive la zona, dal punto in corrispondenza della stazione di sollevamento, che si trova in Lungolago dei Marinai, fino ad Orbetello scalo, dove le acque della Conterminazione si ricongiungono alle acque della Laguna di Ponente- zona Sitoco. La Conterminazione era nata per la protezione delle acque lacustri dall’immissione dei reflui depurati del depuratore di Neghelli, effettuando, con l’azione di sedimentazione e lagunaggio, una ulteriore depurazione delle acque che fuoriuscivano dall’impianto.
Il depuratore è stato dismesso e, nello stesso sito, è presente la stazione di sollevamento che ha una doppia funzione: invio acque nere al depuratore di Terrarossa; ricevimento dal depuratore delle acque depurate e invio allo scarico a mare in località Ansedonia, mediante una condotta, a circa 3 km dalla costa.
Nel sopralluogo del due maggio, svolto insieme alla Polizia municipale e ad operatori della Capitaneria di Porto Santo Stefano, si è verificato che al momento dell’ispezione, dalla tubazione di scarico, derivante dalla stazione di sollevamento, non era in atto alcuno scarico.
Le acque della Conterminazione, nei due punti ispezionati, si presentavano però con una colorazione anomala, torbide, con un sedimento scuro e maleodorante, riconducibile a materia organica in decomposizione. Erano, inoltre, presenti materiali in sospensione, collegabili a scarichi fognari non depurati.
La determinazione dei parametri chimico-fisici, effettuati durante il sopralluogo hanno evidenziato concentrazioni di ossigeno disciolto molto basse in entrambi i punti di prelievo, caratteristica di acque anossiche, ascrivibile alla presenza di materiale organico ossidabile, anche di origine vegetale ed alla assenza di circolazione di acqua.
Le analisi biologiche effettuate hanno evidenziato al presenza di concentrazioni medio alte di Escherichia coli, rappresentative di un inquinamento fecale.
Le analisi chimiche hanno evidenziato, prendendo come termine di paragone i limiti del D.Lgs n.152/06 e s.m.i, per scarichi in acque superficiali: Azoto Ammoniacale a concentrazioni rilevanti nel campione prelevato al punto P4 , mentre nel campione prelevato al punto P3 la concentrazione è inferiore al limite di scarico per acque superficiali, BOD5 (richiesta biochimica di ossigeno) in P3 e in P4, con valori superiori ai limiti presi di riferimento. Solidi Sospesi Totali (SST) in P3 e in P4, superiori ai limiti presi per riferimento.
Per quanto evidenziato, pur non avendo riscontrato uno scarico in fase di sopralluogo, la presenza di materiali grossolani, nella parte ispezionata di contaminazione, di chiara provenienza fognaria, indicano un avvenuto scarico di acqua reflua non depurata.
Si ritiene altresì che i superamenti dei limiti sopra citati, sopratutto per il parametro Solidi Sospesi totali, non siano dovuti esclusivamente all’eventuale scarico anomalo, ma anche dalle caratteristiche della Conterminazione che, avendo ricevuto per anni i liquami depurati dell’impianto di Neghelli, presenta, sul suo fondo, limo anossico, ed acque a bassa concentrazione di Ossigeno disciolto, concausa della formazione di maleodoranze e colorazioni anomale