GROSSETO – Non si lascia attendere la reazione dell’amministrazione comunale e della Fondazione Atlante rispetto all’interrogativo posto da CasaPound sulla Collezione Luzzetti.
«La collezione Luzzetti a Grosseto – dice il sindaco, Antonfrancesco Vivarelli Colonna – è uno dei successi più grandi di questa Amministrazione: dopo anni di tentativi, siamo riusciti a portare a casa un risultato straordinario. Un’operazione complessa perché da una parte si doveva garantire alle opere una sede degna e sicura; dall’altra, c’erano da seguire complicate procedure amministrative e assicurare gli equilibri finanziari dell’Ente. Festeggiamo, quindi, un grande risultato frutto dell’impegno di molti soggetti».
«Il Comune avrebbe in ogni caso portato le opere di Luzzetti a Grosseto perché frutto di un accordo con il grande collezionista – prosegue il primo cittadino – questo è un merito tutto nostro, nato dalla nostra capacità di relazione, dalla nostra tenacia, dalla passione che abbiamo messo nel convincere Luzzetti di quanto tenessimo al suo dono. In questo, siamo stati ampiamente supportati da una gran parte della città che ha fatto anch’essa sentire tutto il proprio affetto e il proprio desiderio di avere qui la collezione.
«È altrettanto vero che senza la Fondazione Atlante, che conosceva il bando sui progetti strategici che ha commissionato il progetto preliminare – sottolinea il sindaco – non saremmo stati beneficiari del contributo di 450mila euro stanziati dalla Fondazione Cr Firenze e, di conseguenza, il Comune avrebbe dovuto provvedere con risorse proprie. Gino Tornusciolo, quindi, ci pare parlare a sproposito e inseguendo una polemica che è fuori luogo e, ancor peggio, fondata sul nulla».
Al sindaco fa eco la Fondazione Atlante con la presidente, Viola Lamioni, che precisa «Ci chiedono di parlare nuovamente del nostro ruolo quando lo abbiamo fatto in ogni occasione e sui mezzi di comunicazione, ma utilizziamo questo desiderio di conoscenza di Casa Pound per ribadire il nostro lavoro. 1) abbiamo individuato il bando, bando per i progetti strategici; 2) abbiamo commissionato il progetto preliminare indispensabile per richiedere il contributo all’Ente Cassa di Risparmio; 3) una volta ottenuta risposta positiva, abbiamo inoltrato il progetto alla Soprintendenza ed ottenuto dalla stessa il parere positivo all’intervento».
«Tutto questo – continua Lamioni – crediamo chiarisca in maniera inconfutabile che, senza il nostro apporto, sarebbero venuti a mancare i 450.000 euro dell’Ente Cassa, fermo restando l’impegno dell’amministrazione comunale che ha fortemente voluto tali opere e che sicuramente avrebbe ottemperato al costo motu proprio. La collaborazione con il Comune, nella figura del vicesindaco Luca Agresti è stata costante, così come con il componente del comitato di indirizzo professor Alfonso De Pietro, così come anche la fase di realizzazione dell’opera che sarà seguita da un comitato di garanzia con la presenza dei rappresentanti del Comune, della Fondazione Grosseto Cultura e della nostra Fondazione».
«Trovo però strano dover rimarcare ciò che è stato fatto – conclude la presidente – propongo, invece, di riflettere tutti insieme sull’eccezionale risultato raggiunto e e di darsi da fare subito per realizzare l’opera. Ci piace pensare che sia questo l’argomento su cui concentrare tutte le nostre energie».