FIRENZE – 50 anni e non sentirli. È il Tartana, uno dei club più longevi d’Italia, se non il più longevo in assoluto, che quest’estate si appresta a spegnere le sue prime 50 candeline.
Negli anni ’60, periodo d’oro per la musica italiana, il Tartana ospitava nomi del calibro di Lucio Dalla, Massimo Ranieri, Ornella Vanoni, Gianni Morandi, lo “straniero” Georges Moustaki e ancora Johnny Dorelli, Renato Rascel, Nico Fidenco, Lola Falana e Minnie Minoprio, solo per citarne alcuni.
Oggi il Tartana è a tutti gli effetti uno dei punti di riferimento della movida toscana e nazionale e nel suo cartellone ospita giovani e promettenti talenti della consolle i big dell’elettronica nazionale e internazionale come Alex Neri, la dj ucraina Nastia (il 2 giugno nella serata Tenax on tour), Federico Grazzini (23/06), Fabio Florido (07/07) Luca Donzelli (14/07), Marco Faraone (21/07), Supernova (11/08) e Joe Classeull (15/08). Alle star dell’elettronica, in consolle ogni sabato sera, si alterneranno per tutta la stagione appuntamenti più pop, ogni martedì, con serate di puro divertimento per ballare e cantare dall’inizio alla fine, sui tormentoni della musica italiana e i successi indimenticabili degli anni ’80, ’90 e 2000. A condurre le danze i giovanissimi OnlySmile con la voce di Mr. Ardy, Roberto Target e il dj e showman David Togni.
Il mezzo secolo di attività sarà il leit motiv di tutta la stagione, a partire dalla serata inaugurale, sabato 2 giugno, durante la quale il Comune di Scarlino consegnerà una targa di riconoscimento per il traguardo raggiunto. Cardine dei festeggiamenti l’extranight del 15 agosto, durante la quale sarà allestita una mostra di foto storiche scattate nel corso di 50 anni di musica e divertimento. Nell’occasione saranno invitati i personaggi che hanno contribuito alla storia del locale.
“Il Tartana rappresenta un punto di riferimento per tutta la Toscana – sottolinea Eugenio Giani, Presidente del Consiglio della Regione Toscana – tappa d’obbligo in Maremma. Anche questa è offerta turistica, un modo intelligente di richiamare i giovani sulla nostra costa, da Follonica a Scarlino che costituisce patrimonio dell’umanità, e risulta così attrattiva per tutte le generazioni”.
“Questo locale – aggiunge Leonardo Marras, Presidente Gruppo PD in Consiglio regionale – è un pezzo di storia e di società, ha saputo accompagnare i giovani attraverso mezzo secolo. Una presenza così determinata e coraggiosa merita un riconoscimento istituzionale”.
Grande attenzione anche alla sicurezza stradale. Da questa stagione è infatti operativa in tutte le serate una navetta che gratuitamente accompagna i clienti da Follonica al Tartana e li riporta senza che debbano utilizzare l’auto. L’autobus fa tappa in tre punti cardine della città e va quindi diretta al club. Un’iniziativa volta al miglioramento della qualità della vita di tutto il popolo della notte. “Un valore aggiunto per tutto il territorio”, sottolinea Giusy Rizzo, assessore al turismo del Comune di Scarlino.
La direzione artistica è affidata a Valerio “Valerino” Gronchi e a due giovanissimi che rispondono al nome di Philipp & Cole, resident del locale e djs già molto apprezzati in ambito fiorentino in un altro storico club come il Tenax, partner strategico del Tartana in questa stagione.
E se Silvio Passini, proprietario dello storico club maremmano, dimostra di saper guardare avanti affidandosi alle giovani generazioni nelle scelte artistiche, la memoria in occasione di questo 50ennale fa inevitabilmente un balzo indietro, quando il Tartana a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 viveva sulla sua pelle la transizione da “night club” a “discoteca”, con l’avvento della prominente figura del deejay.
Un processo vissuto con naturalezza e spontaneità, grazie a personaggi del calibro di Riccardo Cioni, Agostino Presta e Steve Martin, djs che negli anni ’80 hanno rivoluzionato il modo di fruire la musica. “Rockstar” dei giradischi che hanno rappresentato una svolta per il pubblico, che passava così da acclamare dei musicisti su un palco ad osannare la figura del dj in consolle.
Nel 1988 arriva per il Tartana il grande salto dalla dance all’house music, mettendo in consolle un dj resident d’avanguardia come Marco Giomi; l’estate successiva, tramite Daniele Barnini, gestore del popolarissimo pub Chattanooga a Follonica ma proveniente da Castelfiorentino, arriva al Tartana un certo Francesco C., che in quegli anni esploderà sia al Tartana che nel resto d’Italia e del mondo con il nome d’arte di Francesco Farfa. Con lui arriva un concetto musicale nuovo, Farfa è un precursore dei tempi e nasce così – anche al Tartana – la progressive. Arrivano quindi Ciro Imperiale, Mario Più, Miky il Delfino e molti altri eminenti esponenti di un genere che ha scosso un decennio fondamentale per la musica elettronica, seguiti da Gabry Fasano e dalla nascita della seconda sala, il Clubhouse, un vero e proprio locale a sé stante (per impianto, servizi e capienza) dove si esibirà Ricky Birickyno e qualche anno dopo Tony Barbato.
Un altro ricordo, assai curioso, è relativo alla nascita del locale e del suo logo, che ha come simbolo un serpente. “A pochi giorni dall’apertura un allestitore trovò un innocuo serpentello in giro nel cantiere e per scherzo gli pose un fiocco rosso attorno al collo” – ricorda Silvio Passini, gestore del club e figlio di Marcello Passini che nel 1968 fondò il Tartana – “Il giorno prima dell’inaugurazione questo serpentello, si presentò nuovamente nel locale, in mezzo a quella che nel frattempo era diventata la sala da ballo, portando ancora il fiocco rosso. Dalla settimana immediatamente successiva venne adottato come logo ed è tutt’ora riportato come immagine storica del locale”.
Oggi il club maremmano, lanciatissimo verso la sua 50 esima stagione estiva, è un club che guarda al presente e al futuro: “Vorrei che il Tartana – afferma Silvio Passini – continuasse a seguire i trend cercati dal pubblico e al tempo stesso ne proponesse di nuovi ancora inesplorati, percependoli in anticipo, come è stato ad esempio per la progressive negli anni ’90, un genere per extraterrestri all’epoca. Stare sempre sulla cresta dell’onda – vista la vicinanza con il mare – significa essere pronti ad intercettare i trend e le mode del futuro, e questo fa parte del motto del locale, tratto da una canzone di Pierangelo Bertoli che si chiama “A muso duro” e recita: “con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”. Seguiamo questo motto in tutto quello che facciamo, ne è la prova la struttura originale rimasta praticamente inalterata, mentre l’evoluzione l’ha circondata di novità tecnologiche come ledwall, proiezioni, sistemi luci e audio al limite sempre più performanti”.