GROSSETO – «Con fanfara propagandistica il sindaco di Grosseto ha dato il via ad un’operazione di alto impatto ambientale su ettari e ettari di pineta litoranea, compresa la parte più antica della Pineta del Tombolo, tra Marina di Grosseto e Castiglione, presente almeno dal 1400». Afferma il WWF della Provincia di Grosseto. «Per la “plausibile” motivazione di scongiurare gli incendi, questa operazione ha ricevuto l’avallo della Regione Toscana».
«Diminuire drasticamente il numero di pini per evitare la continuità delle chiome, eliminare (quello che chiamano “pulire”) il prezioso sottobosco di sclerofille con trince e ruspe, in taluni casi lasciarne un 20%, ma dell’altezza di 50-80 cm, e allargare la viabilità. L’hanno definita “Diamoci un taglio”. Operazione nella quale stanno coinvolgendo perfino le scuole, abituando così i ragazzi a considerare normale e apprezzabile il cambiamento sconvolgente che l’operazione produrrà».
«I danni del far transitare mezzi pesanti sull’intero habitat che dovrebbe essere protetto da direttiva europea e sorge su dune fossili sono immaginabili a chiunque abbia un minimo di sensibilità ecologica. Ma si può davvero calcolare il valore del danno – prosegue il WWF -? I danni alla rinnovazione naturale di pino e latifoglie? Il rischio di degrado del sistema? Tra l’altro, eseguire gli interventi proprio in pieno periodo riproduttivo è il modo certo per causare alla fauna il maggior danno possibile».
«Che valore hanno avuto le firme dei 60 ricercatori universitari contrari all’operazione, già depositate l’anno scorso? Sembrerebbe nessuno. E il fatto che il tutto si faccia con denaro pubblico, veicolato dall’Europa è pazzesco! Si è preferito spalmare sul territorio i 5 milioni di euro, in una semplicistica operazione di snaturamento della pineta, piuttosto che organizzare un piano antincendio pronto ed efficace».
«Il processo partecipativo “Pineta bene comune” è diventato solo un modo per fingere di dare voce alle associazioni, mentre non veniamo informati nemmeno sul progetto e sulla sua messa in opera, altro che partecipazione! Noi della associazione WWF di Grosseto torniamo a chiedere soluzioni di prevenzione degli incendi rispettose per l’ambiente naturale e per tutte le sue componenti, vegetali e animali, e auspichiamo che i cittadini tutti comprendano il vero valore della pineta litoranea, che non è certo quello di essere ridotta ad un semplice parco urbano». Conclude la nota.