GAVORRANO – Elisabetta Iacomelli contro tutti. Il sindaco uscente replica al Partito democratico sull’utilizzo della fascia tricolore in campagna elettorale e critica il centrodestra sulla politica fiscale e sulla possibilità di abolire la tassa di soggiorno.
«A Gavorrano si assiste ad episodi di pessima informazione su Elisabetta Iacomelli – si legge nella nota della lista Gavorrano per Iacomelli – da parte di alcuni candidati delle altre liste e non solo. E certo traspare, si percepisce, il timore di una sua probabile rielezione da parte di chi aveva creduto di poter “fare i conti senza l’oste” e ora viceversa con una sua vittoria vede rompersi le uova nel paniere. Gia` l’inedito proliferare di strane liste per tentare di succedere ad Elisabetta Iacomelli nelle votazioni del prossimo 10 giugno pero`, rappresentava da un lato l`implicito riconoscimento del buono stato di salute del Comune, altrimenti non vi sarebbero stati tanti contendenti pronti a gettarsi sulla torta. E dall’altro lato dunque, era anche l’involontaria ammissione del buon lavoro, onesto trasparente e positivo svolto per la Comunità dall’attuale amministrazione, con tutti i risultati che ci si attendeva e ci si aspetta continuino ancor più a maturare da e per l`intero territorio».
«La ricandidatura di Elisabetta quindi, nonostante il boicottaggio subito per anni, il tentativo all`interno della sua coalizione di bloccarla in tutti i modi per poi, come era prevedibile, consumare inscenare e giustificare il tradimento, è stato un atto dovuto, coraggioso e coerente per il bene di tutti. E in più ora con un programma ancor più serio, realistico e soprattutto competente da portare avanti nei prossimi 5 anni, affiancata da una squadra totalmente rinnovata, selezionata, qualificata ed affidabile. In altre parole da ora in avanti non vi sara` piu` spazio per chiacchiere e lungaggini, opportunismi ed ipocrisie, e da parte degli avversari politici ne` di apprendisti stregoni ne` di altre fandonie. Infine e proprio a proposito di fandonie: il Pd invece di preoccuparsi tanto di fasce tricolori, si occupi piuttosto dei gravissimi problemi di vita dei figli e dei nipoti di quei poveri minatori che con il Jobs act, l’abolizione dell’articolo 18 e tante altre cose gli hanno appunto insieme al resto del popolo italiano dimezzato i voti già il 4 Marzo».
Per quanto riguarda il centrodestra la lista Iacomelli non risparmia critiche al candidato Di Curzio. «Ieri abbiamo letto per la prima volta alcune dichiarazioni del Candidato della lista di centrodestra, ha affrontato temi importanti, traspare però una ingenua inconsapevolezza dell’amministrare. Sosteniamo da sempre che svolgere questo ruolo è diventato estremamente complicato per le tante responsabilità, i limiti e le regole che nel tempo hanno fortemente ridimensionato il ruolo del politico, le scelte dei governi che si sono succeduti da venti anni ad oggi hanno drasticamente ridotto i trasferimenti finanziari agli enti. Se non si ha consapevolezza però delle possibilità e dei limiti della macchina amministrativa, il compito che ci proponiamo di assolvere diventa impossibile. Il candidato Di Curzio ha una idea seppur vaga dei motivi che hanno determinato in passato l’accensione dei mutui? Tutti tra l’altro accesi antecedentemente al mandato di Elisabetta Iacomelli, che eppure con tanto impegno ha provveduto a porre in essere tutto ciò che Le ha permesso di ridurre l’impegno economico di oltre 280 mila euro ogni anno, dubitiamo che si potesse fare di più».
«Va considerato che si è ritrovata a lavorare con collaboratori che erano pronti a dichiarare il dissesto. Come avrà capito trattasi di una donna che non si arrende mai. Avrà inoltre occasione di spiegarci il candidato Di Curzio, ma anche gli altri, dove intendono reperire le somme per eliminare la tassa di soggiorno, dove ha intenzione di trovare i capitali da investire per recuperare beni appartenenti a privati per fare strade, ponti, scuole. Amministrare un ente pubblico è profondamente diverso, non siamo un’azienda, non ci sono i capitali delle multinazionali. Ma ci vuole molta pazienza e tanta tanta esperienza. Infine se il candidato di centrodestra si vergogna di essere italiano come ha detto quando passa per la cava di marmo di Caldana, figuriamoci l`effetto che potrebbe produrgli girare un po’ per un’Italia immiserita, ingannata, distrutta dall’alternarsi negli ultimi 25 anni di governi di centrodestra e centrosinistra».