GROSSETO – «La conferenza stampa dei giorni scorsi con cui la Lega ha presentato il nuovo acquisto, il consigliere Virciglio, e ha “avvertito” il Sindaco circa le sue mire di controllo delle società partecipate, di cui vuol ingrossare i consigli di amministrazione inserendovi i suoi uomini, merita qualche preoccupata considerazione» parlare sono i capigruppo di opposizione, Lorenzo Mascagni, Carlo De Martis e Rinaldo Carlicchi.
«Da un lato, siamo ormai abituati al calcio mercato permanente in casa del centrodestra grossetano con la Lega che la fa da padrona razzolando in casa dei presunti alleati – proseguono i capigruppo – prima Angelini, soffiato a Fratelli d’Italia e ora Virciglio che, dopo una tortuosa traversata, passa da Forza Italia al gruppo misto per poi, attraverso i sovranisti di Alemanno, finire sempre lì, alla Lega. Il sindaco Vivarelli Colonna sembra assistere inerme disinteressato a un esercizio che non è virtuosa espressione di libertà democratica, ma un mero esercizio di potere e pressione politica tutta interna alla maggioranza. Anche se, sempre più spesso, egli è costretto ad eseguire i diktat leghisti: prima l’imposizione della insaziabile Lega di estromettere dalla maggioranza il consigliere Tornusciolo, reo di non aver appoggiato Mario Lolini alle elezioni, imposizione assolta in tempo reale dal primo cittadino, oggi – questa è la nuova richiesta – mettere sotto controllo politico la società in house del Comune Sistema».
«Qui la richiesta della Lega di affiancare al presidente Squarcia un consiglio di amministrazione per arginare il troppo potere di presidente e direttore, assume toni grotteschi e preoccupanti – sottolineano i tre consiglieri – grotteschi, perché la delega alle partecipate è detenuta dall’assessore leghista Cerboni, che magari proprio leghista della prima ora non è, ma sempre in quota a quel partito, così come i settori di intervento di Sistema sono nell’ambito delle deleghe dell’altro assessore leghista Megale.
Il che significa, in buona sostanza, che la Lega vuol controllare l’operato della Lega.
Preoccupanti, perché ingrossare le fila dei cda delle società partecipate, con annesso aggravio dei costi a carico delle medesime, non produrrà alcun beneficio alla città. Qui è evidente che la Lega, pur di espandere il proprio controllo sulle partecipate, non esita a seguire i riti della peggiore politica, ignorando peraltro la legge Madia, che prevede la riduzione dei consigli di amministrazione».
«Rimane il fatto che dietro la richiesta di affiancare un cda per sistema vi possono essere solo due ipotesi – concludono i capigruppo – o un giudizio pessimo sull’operato di Squarcia e Paolini, in grande contrasto con i costanti selfie del sindaco che enfatizzano l’operato della società e del suo presidente, oppure la voglia di condizionare quotidianamente l’operato di un’azienda che stimola evidentemente appetiti ed interessi politici.
Di una cosa siamo certi, siamo ormai in presenza di una giunta a trazione leghista, non solo per il numero dei consiglieri, ma anche per la capacità e la volontà di “comandare” e determinare. Il buon sindaco sempre impegnato a rappresentare la sua giunta come una vera famiglia farebbe bene preoccuparsi magari pensando alla scadenza del suo mandato; fosse mai che anche a Grosseto si replicasse il film parenti serpenti?»