GAVORRANO – «Ciò che è emerso dalla commissione parlamentare d’inchiesta sui gessi rossi non fa altro che confermare le nostre preoccupazioni». A commentare gli ultimi sviluppi della questione “gessi rossi” è Daniel Pertusati, candidato sindaco della lista civica Farruggia.
«Viste le recenti inchieste –spiega Pertusati – e il procedimento attivato dall’Unione europea per la classificazione del biossido di titanio in possibile cancerogeno per inalazione, tra le altre cose già ritenuto come tale dall’organizzazione mondiale della sanità, riteniamo che sia necessario e a questo punto doveroso, avere la possibilità di far analizzare i prodotti di scarto della produzione del biossido di titanio da un soggetto terzo incaricato dall’amministrazione comunale di Gavorrano ed eventualmente anche con la collaborazione dei comuni confinanti, per effettuare ulteriori analisi approfondite sui campioni di gessi rossi».
«Inoltre, e per essere chiari sulla nostra posizione, ribadisco che dalla nostra lista non arriva un no a prescindere ai gessi rossi ma siamo dell’avviso che i siti della Bartolina e della Vallina non abbiano le caratteristiche per essere destinate al recupero ambientale con i rifiuti, perché entrambi i siti sono in evidente contatto con le falde idriche, grazie alle quali migliaia di persone vivono e lavorano. Riteniamo poi che essendoci la possibilità che tali rifiuti siano inquinanti e pericolosi, il rischio di un danno ecologico ambientale sia troppo elevato».
«Per noi – prosegue il candidato sindaco Pertusati- è necessario creare un tavolo al quale partecipano le amministrazioni dei comuni limitrofi, i sindacati e i rappresentanti delle aziende direttamente coinvolte nella produzione di biossido di titanio. Bisogna discuterne e trovare una soluzione definitiva. Finora questo non è stato fatto. Le amministrazioni precedenti hanno sempre rimandato il problema. Trovare un sito per lo stoccaggio non è una soluzione ma significa lasciare il problema alle generazioni future. La nostra politica prevede invece, di affrontare ogni problematica di petto perché crediamo sia una nostra responsabilità e un dovere verso i cittadini e il nostro territorio».
«Inoltre – conclude- , come riportato anche nel nostro programma elettorale, rilanciamo il progetto per il recupero della cava della Bartolina già proposto dal Comitato per la difesa del Bruna, che prevede la realizzazione di un bacino idrico, visto che l’area circostante presenta numerosi da terreni agricoli e coltivazioni. Tale progetto sarebbe una grande risorsa per l’agricoltura della piana e allo stesso tempo la miglior soluzione di ripristino della cava».