CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – “Il sindaco si schieri dalla parte dei cittadini chiedendo la risoluzione del contratto tra Ato e Sei Toscana” a parlare è il Movimento 5 Stelle che si rivolge a l primo cittadino, Giancarlo Farnetani, invitandolo a sostenere la posizione pentastellata in quanto, secondo il Movimento, è quello che vogliono anche i cittadini.
“Era il 20 luglio 2017 – spiega una nota dell’M5S – quando il Consiglio Comunale di Castiglione della Pescaia, emendando la mozione presentata dai Consiglieri del Movimento 5 stelle, approvava a maggioranza, un indirizzo politico non volto alla declaratoria di annullamento del contratto di servizio per la gestione integrata dei rifiuti nell’ATO Toscana Sud, come richiesto dai consiglieri pentastellati, ma volto alla verifica del contenuto di tale contratto per allinearlo alle esigenze dell’amministrazione. Questo indirizzo è invero stato improduttivo di conseguenze pratiche e giuridiche perché i disservizi e le lamentele dei cittadini sono riconosciute come fondate dagli stessi amministratori, come si può leggere dai verbali del consiglio Comunale del 15 febbraio 2018”.
“Le scelte della amministrazione Farnetani, come emerge dai verbali – proseguono i 5 stelle – sono dettate da esigenze puramente economiche del tutto slegate da una valutazione sulla efficacia ed efficienza del servizio offerto alla cittadinanza o dalla legittimità del contratto di affidamento del servizio tra Ato toscana Sud e Sei toscana. Al Movimento 5Stelle di Castiglione, stante la situazione anzidetta, si è opposto anche la recente scelta amministrativa del Sindaco Farnetani e della sua Giunta di concedere alla stessa Sei Toscana anche il servizio di pulizia degli arenili”.
“In questi giorni la questione politica ritorna in tutta la sua forza e centralità – continua la nota – anche a seguito dell’operato del M5S di Grosseto, Siena ed Arezzo. I consiglieri del M5S hanno depositato nei rispettivi Consigli comunali una mozione volta alla risoluzione del contratto di servizio tra l’Ato Rifiuti Toscana Sud e Sei Toscana. Posizione di pensiero che condividiamo. La mozione ha una importante valenza politica perché volta ad impegnare i rispettivi Sindaci e Giunte a portare in seno all’assemblea dei soci Ato, composta dai rappresentanti dei Comuni, la richiesta di risoluzione del contratto di servizio per la gestione integrata dei rifiuti stipulato tra Ato e Sei Toscana il 27 marzo 2013”.
“Sei Toscana nel 2013 si aggiudicò un maxi appalto ventennale da 3, 5 miliardi di euro, ma, a seguito di esposti fatti dal M5s di Siena, Arezzo e Grosseto – racconta il Movimento – nel novembre 2016 si giunse all’arresto del direttore generale della Ato Toscana Sud Andrea Corti e al conseguente commissariamento prefettizio del gestore Sei Toscana. Commissariamento che il Prefetto di Siena ha deciso di prolungare sulla base delle relazioni dei commissari. Non rileva il fatto che il direttore venga o meno condannato, perché anche una assoluzione penale, in presenza di un semplice illecito amministrativo, inficiando la correttezza o la trasparenza dell’atto amministrativo, inficerebbe il contratto stesso”.
“Quello che chiediamo al nostro Sindaco Farnetani ed alla sua Giunta è un atto di responsabilità a tutela della cittadinanza – chiariscono i 5 stelle – sul sito della Prefettura di Siena sono online i decreti di proroga adottati dal Prefetto di Siena. Decreti che hanno a base le relazioni commissariali in cui si evidenziano i gravi inadempimenti di Sei toscana in danno dell’Ato. Sei Toscana non avrebbe ottemperato ai suoi obblighi contrattuali e quindi l’Ato sarebbe legittimata ex art. 68 del contratto a chiedere la risoluzione per inadempimento a carico dell’altro contraente senza rischio di pagare penale. L’Ato può comunque chiedere la continuazione del servizio fino alla sostituzione del gestore ed anche danni economici consequenziali”.
“La cosa che ci sorprende è che gli amministratori dei comuni soci Ato – conclude l’M5S – non abbiamo posto attenzione alcuna alla questione. Avendone la volontà avrebbero potuto e dovuto leggerne i contenuti e agire giudizialmente a tutela dei loro cittadini, liberandosi da questa gestione insoddisfacente ed onerosa. Invitiamo pertanto anche i nostri amministratori a muoversi, per il bene della comunità amministrata, non comprendendo le ragioni giuridiche e di fatto che ingessano l’Amministrazione. Noi chiediamo di prendere una posizione politica e giuridica netta per il bene della comunità castiglionese per far sì che i servizi pubblici essenziali abbiano una gestione veramente svolta nell’interesse degli amministrati”.