GROSSETO – “Di fronte alle esternazioni di Mirella Pastorelli non posso che dirmi esterrefatto. La stessa, infatti, invece di accogliere di buon grado la mia presa di posizione in difesa del lavoro dei pastori, si è risentita, inviando alla stampa una replica a dir poco scomposta” così Fausto Bandinelli, responsabile dell’agricoltura della segreteria provinciale del Partito Democratico, risponde alla presidente del Comitato Pastori d’Italia, che lo aveva accusato di essere in ritardo a prendere posizione sulla questione predatori in Maremma.
“Occuparsi della triste vicenda delle predazioni – prosegue Bandinelli – non può e non deve significare limitarsi a fare qualche uscita sui giornali. Il fatto che il mio articolo abbia urato a tal punto la sua sensibilità, peraltro senza un motivo reale, però, non fa che confermare i miei sentori a tale riguardo. Tra l’altro, oltre ad essere niente affatto costruttiva, nella sua replica Pastorelli dichiara cose inesatte quando, ad esempio, afferma che il partito che rappresento ha fatto poco o nulla in merito alla questione. Chi ha buona memoria, infatti, non farà alcuna difficoltà a ricordare, tra le altre cose, i risultati dell’azione di governo a guida PD e, più nello specifico, degli interventi del ministro Galletti al quale, peraltro, si è rivolta con tanto di telecamere al seguito”.
“Altra imprecisione di non poco conto riguarda il suo attacco nei confronti di un mio presunto ritardo nel prendere la parola in tale dibattito – afferma il responsabile dell’agricoltura – anche in questo caso, è di tutta evidenza il fatto che Pastorelli non sia stata molto attenta nell’ultimo periodo. Già in tempi non sospetti, infatti, su indicazione di alcuni amici pastori, portai il problema delle predazoni all’attenzione di esponenti politici di respiro comunitario. In ultimo e per inciso, rammento a Pastorelli che accusarmi di non conoscere questa importante realtà significa commettere l’ennesimo errore: provenendo da una famiglia di agricoltori e allevatori ovini che ha svolto queste attività fino alla metà degli anni novanta, ho ben chiaro cosa significhi fare i conti con una simile problematica”.
“Mi auguro quindi – conclude Bandinelli – che quella di Pastorelli non sia solo un’astuta trovata per ottenere una qualche visibilità, in occasione della tornata elettorale maglianese ormai alle porte”.