FIRENZE – «In sanità la Regione predica investimenti e razzola tagli. Ma il sistema è già all’osso. Così si va a tutta birra verso l’implosione»: ad affermarlo è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che, fresco di rassegna stampa quotidiana, ricostruisce una panoramica densa di disagi, malumori, disfunzioni, carenze quando non autentici paradossi.
«Solo stamani, ovvero di lunedì, con cronache a foliazione ridotta, non trovo dorso locale che non abbia la sua pagina di sanità se non cattiva, di certo non buona. Tra Lucca e Versilia – riepiloga Marchetti – una paziente oncologica non riesce da due mesi a iniziare i suoi cicli di radioterapia. All’ospedale Versilia, poi, il personale è così al lumicino che i medici si prestano a far da barellieri. E mentre all’ospedale Lotti di Pontedera si scopre amianto nel reparto, pare una beffa, di oncologia, nella Empoli già afflitta da pesanti liste d’attesa ci si prepara con timore a una ulteriore riforma del sistema di emergenza-urgenza in cui, ed è un timore percepito anche a Siena, si paventano nuovi tagli di Punti di emergenza territoriale e postazioni medicalizzate. In questo contesto gli ospedali dell’area costiera da Piombino a Cecina, da Portoferraio allo stesso Versilia e agli ospedali di Grosseto e della Maremma come di Massa si preparano ad affrontare un bacino d’utenza estivo talvolta più che doppio rispetto al tran tran invernale e per il quale alle volte non sono adeguatamente classificati né attrezzati».
Forza Italia non ci sta e rinnova il suo impegno, con Marchetti che viaggia allineato al coordinatore regionale del partito onorevole Stefano Mugnai: «Da volano di consenso – attaccano i due leader azzurri – la sanità regionale si è trasformata per la sinistra di governo toscano in cinghia di trasmissione del disagio, simbolo della distanza tra la ragion politica di chi sta nelle stanze dei bottoni di Palazzo Strozzi Sacrati e la ragion pratica di chi ogni giorno è portatore di bisogni di assistenza e cura sempre meno accessibili».
«Anche nel settore dell’emergenza-urgenza – sottolineano Mugnai e Marchetti – al centro dell’attenzione in questi giorni sta accadendo ciò che noi più volte abbiamo denunciato e preconizzato: si va verso il collasso pensando a una ulteriore centralizzazione di un sistema che invece dovrebbe essere rete e che si vuole smagliare spingendo i medici giù dalle ambulanze, tagliando Pet e procedendo a barra dritta oltre la demedicalizzazione dell’emergenza-urgenza verso anche la deinfermierizzazione progressiva. Il motivo? Ovvio: ambulanze spesso frutto di donazioni con a bordo solo volontari per la Regione che non scuce nemmeno i rimborsi per la benzina dei mezzi di soccorso diventa a costo zero. “E’ la riforma 2015 voluta dall’allora Pd, bellezza”, direbbe Humphrey Bogart rispetto a questo quarto potere in salsa rossa. Ma che bruttezza», concludono Marchetti e Mugnai.