GROSSETO – “Il Tar della Toscana riconosce la questione di legittimità costituzionale proposta della Provincia di Grosseto contro la Regione Toscana che ha avocato a sé la materia ambientale e gestione dei rifiuti. Si tratta di una grande vittoria che arriva da una battaglia dura, partita proprio da Grosseto – spiega il presidente Antofrancesco Vivarelli Ciolonna -. La pronuncia dell’illegittimità da parte della Corte Costituzionale farà cadere il teorema regionalista dell’intera riforma delle Province dando nuovamente corpo al principio di sussidiarietà e centralità degli Enti locali. Sono fiducioso sul fatto che presto ci riprenderemo le nostre competenze che la legge nazionale ci riconosce ma che la Regione ha voluto sottrarci con una visione accentratrice che sta portando danni e riduzione dei servizi nei territori gestiti dalle province”.
La legge Del Rio definisce le Province come enti con funzioni di area vasta che esercitano, tra le altre, funzioni di pianificazione territoriale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza. Anche la normativa nazionale attribuisce direttamente alle Province le funzioni amministrative concernenti la programmazione ed organizzazione del recupero e dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale. Questo principio sull’allocazione delle funzioni è stato anche recentemente ribadito dalla Consulta, definito come assolutamente inderogabile da parte delle Regioni.
“Non si capisce quindi perché la Regione Toscana abbia trattenuto funzioni strategiche che ci sono riconosciute e che meglio sapremmo espletare – continua Vivarelli Colonna -. Uno degli effetti nefasti di questo depauperamento è la marcata riduzione della presenza sul territorio della Maremma e dell’Amiata delle forze di Polizia specializzate in materia ambientale. Impressionanti sono, infatti, i dati sulla riduzione dei controlli ambientali come anche della confusione di competenze tra i vari enti. Basti pensare ai contenimenti dei grandi ungulati e delle predazioni del lupo”
A seguito della riforma, la Polizia provinciale ha dovuto sospendere – d’accordo con gli altri comandi provinciali della regione – la programmazione costante delle attività di vigilanza ambientale, limitandola ai casi di flagranza di reato o di illecito amministrativo o, in via del tutto residuale, al prosieguo di attività già iniziate e delegate dall’Autorità Giudiziaria.
Anche l’Avvocatura dello Stato ed Upi Toscana sono intervenute nel ricorso al Tar a sostegno della Provincia di Grosseto. Ora la parola passa alla Corte Costituzionale.