GROSSETO – La nuova legge sul commercio consentirà di realizzare strutture commerciali oltre i 15mila metri e la reazione della Lega Nord territoriale non si fa attendere, con il segretario Ulmi che esprime la propria netta e forte contrarietà ai megacentri commerciali i Maremma.
“Chiediamo ai nostri consiglieri in Regione – scrive Ulmi – e a tutti i cittadini di opporsi con forza all’eliminazione del limite di 15 metri quadri fino ad oggi previsto per le strutture commerciali. Il nuovo Testo Unico sul commercio, in fase di approvazione in Regione elimina il limite massimo di superficie previsto attualmente dalla Legge 52 del 2012 e consente la realizzazione di megacentri commerciali da due o tre ettari, la superficie di un fondo agricolo”
Ulmi spiega i motivi di preoccupazione della Lega: “Noi stiamo lavorando per collegare il commercio al territorio, ai prodotti locali, alle qualità delle nostre coste e dei nostri borghi. Cerchiamo di favorire un turismo sostenibile, fidelizzato, che sappia apprezzare i nostri valori e le nostre caratteristiche specifiche. Questi mostri creeranno flussi di traffico abnormi, influenzeranno le aree circostanti per decine e decine di chilometri, cancelleranno l’importanza delle produzioni locali e delle filiere e porteranno chissà dove i nostri soldi, invece di creare virtuosi flussi circolari a livello locale”.
“Una vera e propria iattura per i territori toscani – prosegue Ulmi – ma certamente un ottimo servizio per le cooperative e i grandi gruppi industriali, che potranno fare a gara per costruire il megacentro più grande e spolpare definitivamente la nostra terra, senza dare nulla in cambio. Da Rossi possiamo aspettarci questo e forse anche peggio: parlano di territori solo quando fa comodo, poi, quando è necessario fare cose concrete per essi, pensano ad altro”.
“I nostri borghi storici si spopolano – conclude il segretario – le strade sono vergognose, i sindaci non hanno soldi da investire in progetti di rilancio, l’agricoltura è in ginocchio, le greggi sono attaccate dai lupi. Serve altro? Sono più importanti gli interessi delle Coop e dei grandi gruppi o quelli dei cittadini?”