GROSSETO – “Nell’area sottoposta a bonifica in zona Casalone a Grosseto trovarono, a fine anni ’90, una “discarica”. Questo spazio è finito in un accordo di programma tra Regione Toscana, Comune di Grosseto e Consorzio cooperative ACLI, che lì voleva costruire. Dopo vent’anni i 50 mila metri cubi di liquami da bonificare sono sempre lì, in un’area residenziale, perché la bonifica dell’area, prima prevista con un impianto di trattamento del percolato, è partita solo l’anno scorso con un innovativo sistema di phytoremediation”. Afferma Giacomo Giannarelli, presidente del gruppo M5S Toscana e vicepresidente della Commissione Ambiente e territorio.
“Il Comune rimpalla la questione monitoraggio degli inquinanti e destinazione d’uso dell’area alla Regione e per questo ho interrogato la giunta a riguardo – prosegue -. Ho chiesto se gli enti regionali hanno verificato l’assenza di materiali pericolosi e/o tossici in aggiunta agli inerti o organici nell’area da bonificare Zona Casalone, e visto che ci interessa vedere realizzato quanto promesso: se è stato garantito l’utilizzo, anche parziale, di un’area verde comunale da adibire a varie fattispecie (giochi bimbi, sgambo cani, picnic) che attualmente viene decespugliata molto raramente” conclude Giannarelli.