MONTEROTONDO MARITTIMO – “Non mi meraviglia che sia tornata alla ribalta la discussione sulla centrale unica del 118. La scelta di andare verso un sistema centralizzato per la gestione delle emergenze è un progetto nato sulla base di una delibera regionale del 2014. Oggi, però, dobbiamo constatare che se da una parte sono stati compiuti passi in avanti raggiungendo ottimi risultati nella gestione delle ambulanze, grazie all’impegno dei volontari che hanno fatto diminuire i tempi di intervento di un minuto e 20, dall’altra si delinea una posizione di conservazione della centrale di Arezzo che inficia e smentisce tutte le scelte e i buoni propositi fatti dalla ASL. Il risultato della riduzione dei tempi di intervento, infatti, non deve essere assunto come un risultato della riorganizzazione, poteva, infatti, essere raggiunto anche mantenendo la centrale 118 a Grosseto». A parlare è Giacomo Termine, presidente della conferenza zonale dei sindaci.
«La strada intrapresa e condivisa prevede per l’ASL sud est un’unica centrale del 118 collocata a Siena – prosegue Termine -, ma se, oggi, si dichiara di mantenere Arezzo chiudendo solo Grosseto il dato oggettivo è che all’interno di un’area esistono disparità organizzative e di trattamento e che l’interesse generale viene piegato a volontà e interessi locali».
«Ed è proprio partendo dal fatto che ad Arezzo resta la sua centrale per rivendicazione dello stesso direttore generale, che appare legittimo porsi queste domande: il progetto di centrale unica è fallito? Arezzo è intoccabile? Se le risposte ai nostri interrogativi saranno positive o se non ci saranno, appare legittimo chiedere da Grosseto equilibrio e giustizia e un passo indietro: si dichiari il fallimento del progetto di centrale unica e torni la centrale del 118 anche a Grosseto invece di fare figli e figliastri. Come ebbi modo di dire all’inaugurazione della centrale unica di Siena Grosseto: l’unica unificazione possibile è quella che migliora il servizio, con 12 ambulanze in più sul territorio ed un grande potenziamento delle risorse umane. Questo lavoro dovrà essere propedeutico anche all’unificazione con Arezzo».