FOLLONICA – “I tragici eventi di venerdì ci lasciano sbigottiti e costernati” così Sinistra Italiana commenta il gravissimo crimine violento che si è consumato nella città del golfo.
“Come tutti i follonichesi – dice SI – ci stringiamo nel dolore con i familiari dei feriti e del defunto, ma il compito di una forza politica è anche quello di cercare di capire come si è potuto giungere a eventi così nefasti in una piccola città che, a nostro avviso, solo apparentemente sembrava lontana anni luce da situazioni paragonabili a quelle di metropoli malfamate”.
“Bene ha fatto il sindaco Benini a chiamare le cose con il loro vero nome – prosegue la forza politica – dinamiche di stampo mafioso perché di questo di tratta, non bisogna arretrare neanche un passo di fronte alla tentazione di derubricare ciò che è accaduto a faccende personali finite male. Eppure i segnali c’erano tutti, non più tardi dello scorso novembre, l’associazione Libertà e Giustizia e l’associazione Caponnetto avevano organizzato una giornata evento per discutere del delle mafie, che oramai da tempo stanno permeando silenziosamente il nostro tessuto sociale, a seguito dell’arresto di un noto professionista per reati aggravati dal metodo mafioso non ultima la dilagante piaga del gioco d’azzardo che vede Follonica tra le prime città della maremma in termini di denaro “bruciato”, convegno a cui aveva partecipato anche il sindaco Benini non lesinando parole di durezza verso i partiti politici, compreso il suo, troppo inerti verso questo stato delle cose”.
“Purtroppo – sottolinea il coordinamento cittadino di SI – la cronaca ci ricorda duramente che non siamo quell’isola felice che speravamo di essere e che alle parole non sono seguiti i fatti, dopo quella giornata di riflessione non si è dato corso all’istituzione di un osservatorio sulla legalità che pure era stato richiesto, non si è prestato attenzione all’impoverimento materiale e morale di una fetta sempre più ampia di cittadini follonichesi. Non possiamo scrollarci di dosso tutto questo con l’inaugurazione di un emporio per i poveri o di un bel calendario estivo di eventi per i turisti. La realtà ci riporta ai fondamenti della convivenza di una comunità, cioè la capacità di riconoscerci quotidianamente attraverso il lavoro e la condivisione dei valori morali e costituzionali.”.