FOLLONICA – «Riscontriamo con piacere, sulla stampa, la dichiarazione del sindaco di Follonica Benini, che a seguito dei gravi fatti recenti, chiede più uomini in servizio sulle strade». Così Marcella Lolli e Luciano Mattarelli dell’Anvu, associazione professionale polizia locale d’Italia commentano quanto avvenuto a Follonica.
«Riteniamo, non da ora, che la soluzione principale per migliorare l’ordine pubblico, che nelle nostre zone sta registrando l’escalation di fenomeni criminosi sino ad oggi sconosciuti, sia quella di tornare a presidiare il territorio – proseguono -. Ma il mea culpa devono forse farlo proprio le Amministrazioni locali. Oggi il sindaco (che nei Comuni della provincia riveste ovunque anche la qualità e la funzione di autorità locale di pubblica sicurezza) è chiamato a collaborare con le autorità di stato alla tutela dell’ordine e sicurezza pubblica ed è chiamato in primis ad occuparsi della sicurezza urbana. A fronte di questo però registriamo che i Comandi di polizia locale vengono perlopiù (contra legem) oberati di compiti e funzioni che spettano agli Uffici comunali, venendo così distolti dalla mansione che è loro ascritta: l’attività di polizia sul territorio».
«Il cittadino contribuente ha diritto, tra i servizi da erogare, anche al servizio di vigilanza sulla propria cittadina o paese. Questo compito (ad oggi assottigliatosi vertiginosamente) spetta alla Polizia Locale, che vede sempre più assottigliare gli organici (responsabilità questa delle “scellerate” norme statali che nel tempo sono state approvate) e di contro oberati (responsabilità questa delle amministrazioni locali) di incombenze burocratico-amministrative che spettano (e venivano svolte fino a qualche anno fa) dagli uffici comunali. Oggi, in campagna elettorale si mette al primo posto il problema sicurezza (specialmente nelle elezioni amministrative), salvo poi , passate le elezioni riscontrare che in alcuni comandi di polizia locale vengono addirittura soppressi presidi di sicurezza già esistenti e che due terzi dell’organico degli Agenti presenti in servizio viene impiegato in mansioni in ufficio, a fronte di una cresciuta esigenza di presenza sul territorio».
«Oggi si pensa che l’avvento della tecnologia ( telecamere, videosorveglianza, foto trappole, ecc.) possa aver soppiantato la presenza umana in uniforme, salvo poi riscontrare invece l’incremento di fenomeni criminosi (anche di micro-criminalità) – prosegue Anvu -. Oggi la mancanza di personale in uniforme nelle vie di città e paesi fa si che il corretto vivere civile sia compromesso e che fenomeni di divergenze tra cittadini, raggiungendo l’esasperazione , sfocino in azioni di gravità. L’agente di Polizia nel territorio, quotidianamente, sistematicamente, riduce in maniera sostanziale questi conflitti sociali ed evita che sfocino in azioni irreparabili. La presenza costante è quell’azione di prevenzione della polizia di prossimità che serve a dirimere sul nascere conflitti che quotidianamente avvengono e garantisce quindi il corretto vivere civile. Se la presenza non è costante, quotidiana, visibile e percepita».
«Quando il fenomeno, lasciato ingigantirsi dalla mancata presenza costante e quindi dal mancato intervento delle Istituzioni, diventa poi un pericolo pernicioso, allora bisogna intervenire con blitz impattanti e traumatici per la popolazione, salvo poi, finito l’intervento, lasciare nuovamente in balia dell’“anarchia” i territori, fino a nuova necessità di un intervento di blitz estremo. Questa basilare e primaria azione di prevenzione della sicurezza spetta alla Polizia locale. Per fare le sanzioni ai divieti di sosta ed alle deiezioni dei cani (che vanno comunque controllate e sanzionate) ci sono figure apposite che, a minor costo per l’ente possono ben svolgere detta funzione. In tal modo si possono incrementare i servizi di presenza visiva (è il miglior deterrente) del personale di polizia locale di giorno e di notte. dove quanto detto è stato posto in essere il fenomeno di atti di intolleranza, dissidio, criminalità, è sensibilmente diminuito ed in alcuni casi quasi scomparso. Parlano i fatti e le statistiche». Conclude.