GROSSETO – La città di Grosseto avrà tre nuove vie e saranno intestate a Giorgio Almirante, Enrico Berlinguer e alla Pacificazione nazionale. La mozione che era stata presentata da quattro gruppi consiliari di maggioranza (con l’assenza soltanto della Lega) è stata approvata questa mattina in consiglio comunale con il voto favorevole del centrodestra e il voto contrario del Partito democratico, della Lista Mascagni e del consigliere Gino Tornusciolo che aveva precedentemente presentato una sua mozione e dedicata soltanto all’intestazione di una via ad Almirante. Scelta diversa invece per il Movimento 5 Stelle che si è dichiarato contrario alla proposta della maggioranza e non ha partecipato al voto sulla mozione per protesta.
Al momento del voto, subito dopo l’approvazione, tutti i consiglieri del Pd e della Lista Mascagni hanno mostrato in segno di protesta le copie del cosiddetto “bando della morte” firmato da Giorgio Almirante nel 1944.
Il dibattito – Una lunga discussione, quasi tre ore, ha preceduto il voto sulla mozione che ha visto in prima battuta il tentativo da parte del centrosinistra di modificare il testo della proposta con sei emendamenti, tutti respinti. Emendamenti tutti incentrati sulla figura di Almirante e su una serie di episodi storici prima e dopo la seconda guerra mondiale. «Il messaggio che vogliamo lanciare – ha spiegato Bruno Ceccherini – capogruppo di Fratelli d’Italia e primo firmatario della mozione – è quello di riconoscere ad Almirante di aver avuto un ruolo importante per la democrazia portando per mano i vinti nell’alveo della Repubblica e non è stato un compito semplice. Per questo dovremmo essere grati ad Almirante».
«Questa è una mozione sgangherata – ha detto Carlo De Martis, capogruppo della Lista Mascagni – voluta soltanto per regolare i conti all’interno della maggioranza e rivendicare chi tra le forze politiche della destra è più fascista dell’altra. Uno scontro nato prima tra Fratelli d’Italia e la Lega e tornato di attualità dopo che CasaPound estromessa dalla maggioranza dal sindaco ha presentato una sua mozione».
«Intestare una via ad Almirante rimarrà una ferita nella storia della città» ha detto Lorenzo Mascagni, capogruppo del Pd, mentre il vicesindaco Luca Agresti, intervenuto nel dibattito ha voluto affermare l’obiettivo della proposta, quello di superare le divisioni storiche e le contrapposizioni. «Dobbiamo andare oltre i contrasti, nessuno vuole riscrivere la storia o pensa che la storia sia da cambiare. Anche io oggi morirei per la democrazia e la libertà, lotterei contro ogni regime, di destra o di sinistra. La figura politica e istituzionale di Almirante è legata anche ad una classe dirigente che ha guidato il paese sia nei Comuni che a livelli più alti e questo secondo noi deve essere riconosciuto».
«Il voto (contrario, ndr) di questa proposta – ha spiegato Tonrusciolo – era scontato fin dalla sua presentazione con la volontà quasi esclusiva di respingere la mia mozione. iIn realtà l’unico risultato ottenuto dall’attuale maggioranza è stato dimostrare di non avere quella maturità politica che le permetta di distinguere le cose giuste da quelle sbagliate, avendo solo l’arroganza di voler votare esclusivamente gli atti da loro presentati. A dimostrazione di ciò vediamo la nomina di una via a Enrico Berlinguer, esponente del Partito Comunista che nessun governo di sinistra della nostra città ha mai pensato di mettere in atto e soprattutto una via intitolata alla “pacificazione nazionale”, pacificazione mai realmente esistita e soprattutto non voluta da parte dei movimenti di sinistra, che riconoscono da sempre un’unica parte vincitrice e legittimata a compiere ogni tipo di giustizia o vendetta. Il merito inoltre, di avere una via intitolata a Giorgio Almirante credo sia da attribuire solo a chi ha presentato per primo la mozione (cioè Casapound, ndr)».
Anche il Movimento 5 Stelle ha spiegato la sua posizione. « Votiamo contro l’intitolazione di una via – si legge nella nota del capogruppo Daniela Lembo – Almirante promossa da Tornusciolo perché siamo antifascisti e non si può riconoscere un esponente della Repubblica di Salò in una repubblica democratica antifascista nata dalla Resistenza. Per protesta non votiamo la mozione del resto della maggioranza, che con un pasticcio storico-ideologico tenta una pacificazione nazionale che, se davvero fosse possibile con questi presupposti, non ci porterebbe, oggi, 16 aprile 2018, a discutere ancora di tutto questo in un consiglio comunale».
A commentare l’esito del voto anche l’assessore e portavoce provinciale di Fratelli d’Italia Fabrizio Rossi. «Un importante riconoscimento del consiglio comunale per un amato leader politico che fece della pacificazione nazionale una sua battaglia storica, sin dal suo esordio in parlamento nel lontano giugno 1948. Nei suoi 40 anni in parlamento ha sempre sostenuto la logica del superamento della contrapposizione degli italiani, generata dalla guerra civile, pur senza rinnegare il suo passato. Nel 1984 Almirante si recò a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer (altro leader molto apprezzato dai lui stesso e dai suoi avversari politici) e nel 1988 il partigiano comunista Giancarlo Pajetta rese omaggio alla salma di Giorgio Almirante. La pacificazione nazionale si pratica con i gesti concreti e non con le parole di odio, anche se stamani in consiglio comunale sono riecheggiate nuovamente. Almirante, anche di fronte ai tanti ragazzi di destra morti non ha mai invocato la vendetta, ma la giustizia. Avere una via Almirante, una via Berlinguer e una via dedicata alla pacificazione nazionale, a distanza di 30 anni dalla morte dello storico leader del MSI, rappresenta il coronamento del suo insegnamento politico».
Durante la seduta consiliare in segno di protesta l’Anpi insieme ad alcuni attivisti ha organizzato una presidio di fronte al municipio.