GROSSETO – “Il Psi difende la produzione agroalimentare del nostro territorio, messa in pericolo dalla presenza eccessiva di predatori” così la commissione agricoltura del Psi interviene nuovamente sul problema degli attacchi alle greggi, che definisce grave, accusando le altre forze politiche di essere silenti a riguardo.
“Occorre ricordare che il nostro territorio vive essenzialmente di due fonti economiche – dice la nota della commissione – il turismo e l’agroalimentare di qualità. Inoltre se ciò oggi è così è perché da secoli si è creato un rapporto equilibrato fra umanità e ambiente, rapporto che va preservato, anche perché in Maremma lavorare nel settore agroalimentare richiede l’utilizzo di spazi naturali. Significa che, come la natura non deve essere depauperata eccessivamente da parte dell’uomo, così neppure gli animali selvatici possono essere lasciati proliferare eccessivamente. Si pensi agli ungulati, che danneggiano i campi coltivati o devastano il sottobosco. Oppure, si pensi ai numerosissimi stormi di uccelli, soprattutto storni, che recano gravi danni a fondamentali produzioni agricole, quali quelle dell’olivicoltura e dei frutteti.
“Ma, soprattutto, il problema dei predatori, sempre più presenti e attivi nelle nostre aree rurali, ha ormai raggiunto dimensioni tali da non poter più essere sottaciuto o sottovalutato – sottolinea il Psi – non siamo sulla stessa lunghezza d’onda degli estremismi, né di quelli che pretendono di lasciare evolvere in peggio la situazione, né di quelli che, pur esasperati, pretendono di farsi giustizia da sé. Tuttavia le cronache recenti ci pongono all’attenzione una situazione drammatica, che non può essere nascosta: l’equilibrio è rotto e branchi consistenti di predatori aggrediscono e uccidono, gli animali da allevamento, prevalentemente gli ovini. Inoltre già si inizia a parlare di pericolo per gli esseri umani”.
“Restando noi a favore della tutela delle specie protette, protette significa che va evitata l’estinzione – prosegue la nota – innanzitutto evidenziamo che pure gli ovini sono animali, e nel nostro territorio sono il fondamento, come ovvio, della nostra produzione casearia d’eccellenza. Noi intendiamo pertanto difendere questa produzione, perché difendiamo la vita delle nostre zone e delle persone che ci abitano. Difendere le nostre produzioni tipiche significa difendere i nostri territori dallo spopolamento e difendere uno stile di vita maggiormente legato alla natura. Insistiamo pertanto nel sollecitare una soluzione, che deve essere ragionevole e retta dalle opportune garanzie, ma è difficile prevedere una soluzione che non sia il contenimento del numero dei predatori, sulla scorta, ad esempio, di quanto già fatto da altri paesi, di certo più avanti di noi nella tutela dell’ambiente naturale”.
“Il predatore, in particolare il lupo – illustra la commissione agricoltura – si ripete, muovendosi in branchi che non pongono in essere attacchi isolati, non mangiano cioè una pecora ogni tanto, come lascia intendere qualcuno poco esperto, ma eseguono massacri di parti di gregge o di greggi interi, lasciando le pecore risparmiate, sotto shock per l’aggressione e perciò improduttive per mesi. Tutto ciò è ormai una tragedia economica e sociale per quelli che si impegnano per tenere vivo il nostro territorio, quelli che campano del duro lavoro nella campagna, un lavoro forse troppo distante dai comodi di chi fa filosofia nelle grandi città”.
“Il Partito socialista di Grosseto, invece – conclude la nota – conosce e ama il proprio territorio, pertanto ne difende e ne difenderà il tessuto produttivo, perché è giusto farlo. Intervenendo perciò, in tutte le sedi istituzionali, insisteremo per trovare una soluzione, prima che sia troppo tardi”.