FIRENZE – Nel mese di marzo in Toscana sono stati oltre 3.500 i bambini e ragazzi che si sono messi in regola con le vaccinazioni. Ora i “recuperati” sono 41.854, di cui 20.361 nella fascia di età 0-6 anni. Ma restano ancora 116.700 gli inadempienti (12.566 nella fascia di età 0-6).
Ecco tutti i dati aggiornati al 31 marzo 2018.
Le coperture vaccinali in Toscana nel 2016 e 2017
Nel 2016 (quindi per i bambini nati nel 2014), la copertura era stata del 94,37% per la polio, che viene somministrata con difterite, tetano, pertosse, epatite B, haemophilus influenzae B (vaccino esavalente), e dell’89,38% per il morbillo.
Nel 2017 (quindi per i bambini nati nel 2015), la copertura è salita al 95,78% per la polio e al 93,5% per il morbillo (il calcolo delle coperture viene fatto annualmente).
I bambini “recuperati”
Dal 7 giugno 2017 al 31 marzo 2018 sono stati 41.854 i bambini e ragazzi in tutte le fasce di età (0-16 anni) che si sono messi in regola con le vaccinazioni obbligatorie; di questi, 20.361 nella fascia di età 0-6. Rispetto ai dati al 28 febbraio 2018 (allora i recuperati erano 38.269), nel mese di marzo c’è stato un recupero di 3.558, di cui 868 nella fascia 0-6 anni (al 28 febbraio erano 19.493).
Gli inadempienti
Al 31 marzo 2018, il numero di bambini e ragazzi inadempienti (che cioè non hanno fatto almeno una delle vaccinazioni obbligatorie) in tutte le fasce di età (0-16) era di 116.700 (al 28 febbraio erano 120.258), di cui 12.566 nella fascia di età 0-6 (al 28 febbraio erano 13,434).
Una precisazione necessaria: tra i ragazzi più grandi, circa un terzo risultano inadempienti perché non hanno fatto la quinta dose di vaccino antipolio, che è stata introdotta solo di recente, dall’ultimo Piano vaccinale nazionale, e si può fare fino a 18 anni, però rientra tra quelle dell’obbligo. In questo caso, non si tratta quindi di ragazzi che rifiutano la vaccinazione, ma che semplicemente non hanno avuto il tempo di effettuare l’ultima dose di antipolio.
Si ricorda che in Toscana, d’accordo tra Regione, Ufficio scolastico regionale, Anci e direttori dei dipartimenti di prevenzione delle tre aziende sanitarie, è stato deciso di considerare tra i regolari anche coloro che hanno preso appuntamento, non per la somministrazione del vaccino, ma per un colloquio propedeutico.
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