Torna la rubrica a cura dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Grosseto. Qui trovate tutte le altre puntate: www.ilgiunco.net/tag/infermieri-informa/
a cura di Dott.ssaAdele Acquisti, Infermiera, Master in Coordinamento delle Professioni Sanitarie, Operatrice specializzata in Taping Elastico®
Derivante dal termine latino facies (“faccia, aspetto”) si intendono in medicina tutte quelle caratteristiche del volto peculiari di alcuni stati patologici. In particolari condizioni patologiche infatti, gli elementi del volto quali aspetto ed espressione possono venire modificati. La valutazione della facies fa parte dell’esame obiettivo del paziente già a partire dall’epoca prescentifica e rientra in quella branca della medicina detta semeiotica, la quale concorre alla formulazione della diagnosi.
In particolari condizioni patologiche fisiche ma anche psichiche, non solo si modificano le condizioni interne dell’organismo, ma anche quelle esterne riflettendosi appunto sul volto della persona a tal punto da assumere specifiche caratteristiche di quella precisa patologia e diventando così importanti da aiutare il medico a formulare una diagnosi. Questo avviene per la modificazione delle strutture che si trovano al’interno e al disotto della cute come muscoli, ossa, cellule e per la modificazione interna dell’omeostasi. La facies della persona sana nel complesso è detta “facies composita”, ma ecco di seguito la descrizione di alcune tra le più particolari fra quelle patologiche, riferendoci solamente alle patologie fisiche.
-Facies Poliglobulica: Malattia di Vaquez o Policitemia Vera, il paziente appare con una facies caratterizzata da intenso rossore sia della cute che della mucose a causa della forte congestione del circolo ematico.
– Facies Basedowniana: condizione che affligge coloro i quali sono affetti da Morbo di Flaiani-Graves-Basedow. L’ipertiroidismo comporta il tratto più evidente, l’esoftalmo, dovuto ad una ipertrofia ed iperplasia dei tessuti retro-oculari, in particolar modo del grasso retro-orbitario. Sguardo fisso, palpebre retratte e lineamenti marcati.
-Lupus eritematoso sistemico: facies caratterizzata dall’eritema a farfalla tipico del Lupus Eritematoso Sistemico o LES.
-Facies Leonina: tipica dei pazienti affetti da lebbra. Notiamo ispessimenti caratteristici del sottocutaneo a formare noduli sporgenti e perdita della sopracciglia. Il viso risulta nel complesso fortemente deturpato.
-Facies Sclerodermica: la si riscontra nella sclerodermia. La cute è liscia, sclerotica, dura, tesa, lucente e priva di rughe. Il volto è amimico.
-Facies lunaris: tipica della Sindrome di Cushing o sindrome da eccesso di Cortisolo. La facies è detta “a luna piena” in quanto i tegumenti sono imbibiti e vi è una maggiore deposizione di grasso sottocutaneo specialmente nella regione del volto. La cute si assottiglia e diviene lucente, il reticolo vascolare sottocutaneo diviene maggiormente visibile.
-Arterite temporale di Horton: più che una facies è un tratto distintivo di questa patologia. L’arteria temporale appare tortuosa, dura e calda alla palpazione. La cute sovrastante invece è iperemica, dolorabile, edematosa.
-Facies Irsuta o virile: forse oggi meno frequente, si riscontra solitamente in donne, nel post-menopausa, in cui vi è iperplasia del surrene con produzione in eccesso di ormoni maschili o maggiore sensibilizzazione dell’individuo agli stessi. Le condizioni cliniche alla base sono tra le più diverse ma il risultato è la virilizzazione del soggetto a cui cresce la barba, si inspessiscono i tratti ed acquisiscono una tipica espressione più mascolina.
-Facies mongoloide: la si reperta nella Sindrome di Down o Trisomia 21. La conosciamo molto bene e presenta occhi piccoli, allungati e ristretti con epicanto, lingua scrotale, testa piccola e radice nasale schiaccia.
-Facies Orientaloide: tipica del Morbo di Cooley o talassemia Major. Presenta occhi a mandorla e zigomi molto pronunciati.
-Facies Adenoidea: tipica dei bambini che in infanzia hanno sofferto di ipertrofia delle adenoidi non trattata. Respirando preferenzialmente con la bocca a causa dell’impedimento dovuto alle adenoidi, questi soggetti hanno sviluppato nel tempo questa particolare Facies. Si reperta viso allungato con bocca tendenzialmente aperta e coane ristrette. L’aspetto è tra “il sorpreso e l’ebete”.
-Facies Acromegalica o di Pulcinella: spesso conseguente a duna iperproduzione di GH in età adulta. Esso comporta un vero e proprio ingrandimento sia dei tessuti molli che dello scheletro, in particolare notiamo i bozzi frontali rilevati, zigomi sporgenti, mandibola ingrandita con conseguente aumento dello spazio fra i denti, labbra carnosa, cute spessa, arcate sopraciagliari, mento e naso prominenti.
-Risus Sardonicus o Riso Sardonico: richiama il “riso amaro” di Ulisse nell’Odissea. Sono famose le maschere greche che rappresentano questa espressione. Essa è conseguenza degli effetti della tossina tetanica la quale causa una paralisi spastica con trisma riflesso. Notiamo la contrattura spastica del massetere (che impedisce alla bocca di essere aperta) e dei muscolo mimici i quale, stirati, producono questo effetto.
-Facies di Potter: compare in bambini da gravidanze con oligoidroamnios. Vediamo un volto appiattito con radice nasale schiacciata ed ipertelorismo. Labbra sottili, micrognatia ed orecchie impiantate più in basso.
-Facies Miastenica: tipica dei pazienti affetti da Miastenia Gravis. Si nota la evidente ptosi palpebrale che distingue la facies di questa patologia.
-Facies da Elfo:nei bambini affetti dalla Sindrome di Williams. Il volto di questi bambini è caratterizzato da piega epicantica, occhi azzurri con iride stellata, bocca ampia con labbra spesse, radice nasale schiacciata.
Facies Parkinsoniana o Poker Face o Faccia Amimica: facies tipica del Parkinson. Si distingue per non aver tratti distinguibili se non la totale amimia del volto.
-Facies Mitralica: tipica dei pazienti affetti da stenosi mitralica. Labbra assottigliate e lievemente cianotiche, pomelli arrossati, naso affilato ed arrossato su uno sfondo pallido.
-Facies Ippocratica: è la facies dei pazienti fortemente debilitati. Descritta da Ippocrate come attribuibile ad uno stato peritonitico severo, oggi si riscontra frequentemente nei casi più gravi di cachessia neoplastica. Egli la descriveva come: «può essere descritto così: il naso affilato, gli occhi infossati, le tempie incavate, le orecchie fredde e tese e i loro lobi distorti, la pelle del viso dura, tesa e secca, e il colore del viso pallido o livido… e se non vi è alcun miglioramento entro, si deve capire che questo segno preannuncia la morte. » – Ippocrate, Prognostico
Fonte: www.lamedicinainunoscatto.it