Grosseto – Nel triennio 2015-2017 il servizio sociale della Zona distretto Asl Toscana sud est Colline dell’Albegna ha favorito l’inserimento nel mondo del lavoro di 332 persone. Si tratta di soggetti che avevano perso l’impiego, persone con marginalità sociale, ma anche donne vittime di violenza domestica ed economica. Lo scorso anno il progetto si è ampliato riuscendo a trovare un’occupazione per 40 persone diversamente abili, per un totale di 372 impiegati.
Il progetto è stato riconosciuto e apprezzato dalla Regione Toscana, che lo ha voluto come modello da ripetere in altre zone e, visti i risultati ottenuti, ne ha incrementato le potenzialità finanziando per il 2018 la figura del mediatore linguistico.
“Siamo convinti – afferma il direttore Servizi sociali Asl Toscana sud est, Patrizia Castellucci – che un sistema inclusivo, determinato a non lasciare nessuno indietro e a favorire politiche di ricerca attiva del benessere per ogni cittadino, renda i diritti sociali diritti effettivi. Siamo consapevoli che un individuo realizzato nel lavoro è un cittadino che si concentra sul proprio benessere e allo stesso tempo si confronta con altre persone ”.
L’attività progettuale si è svolta nel triennio 2015-2017 dopo che, su impulso della Conferenza dei sindaci, è stato creato un fondo dedicato agli inserimenti lavorativi: nel 2015 sono stati stanziati 80.000 euro, nel 2016 100.000 euro, nel 2017 140.000 euro. “Grazie al mediatore linguistico – spiega il coordinatore sociale della zona distretto, Catia Lolini – possiamo potenziare il nostro progetto per favorire l’inserimento al lavoro degli stranieri. Infatti una delle difficoltà è far incontrare l’offerta con la domanda tra chi parla lingue diverse. Il mediatore linguistico sarà presente tre giorni a settimana allo sportello di Orbetello e due giorni a Manciano, fino a dicembre 2018. Gli idiomi più diffusi nel nostro territorio sono spagnolo, russo, ucraino, cingalese, arabo e macedone”.