GROSSETO – Tre settimane senza telefono, senza internet e senza pos. È la situazione in cui si è venuta a trovare un’attività commerciale grossetana a causa di un problema tecnico addebitabile alla società telefonica.
Il titolare dell’azienda ha deciso di rivolgersi alla Confconsumatori grossetana che ha avviato il tentativo di conciliazione obbligatorio, ma il gestore telefonico ha disertato l’incontro conciliativo offrendo la somma di 150 euro di indennizzo contrattuale non volendo riconoscere il danno patrimoniale ed il danno esistenziale.
A quel punto l’utente ha deciso di agire in giudizio avvalendosi dell’assistenza dell’Avv. Sara Serritiello. Il Giudice di Pace di Grosseto ha sancito un principio già consacrato dalla Suprema Corte di Cassazione per ciò che concerne il “danno esistenziale”, precisando “lo stato di frustrazione nel trovarsi a dover fronteggiare una situazione di disagio assolutamente non preventivata, derivante dall’altrui comportamento negligente. Tale disagio psico – fisico, generato dal non poter contare sul supporto della tecnologia più elementare e routinaria, va ritenuto fonte di alterazione di una condizione di rilassatezza nello svolgimento della propria attività lavorativa”.
Il Giudice di Pace di Grosseto ha riconosciuto la sussistenza dunque del danno esistenziale in capo all’utente condannando la società telefonica a pagare 1.500 euro in via equitativa ovvero 10 volte la somma offerta dalla compagnia prima del giudizio, oltre ovviamente alle spese di lite.