GAVORRANO – Dopo il terremoto politico all’interno della giunta Iacomelli che ha spostato, non solo i ruoli e gli equilibri politici, ma materialmente anche le posizioni fisiche all’interno del consiglio comunale, questa mattina si è riunito con una nuova composizione. Accanto al sindaco, quindi, non siede più Giulio Querci, al quale Elisabetta Iacomelli ha revocato sia l’incarico da vicesindaco sia le deleghe, ma l’assessore Ester Tutini in funzione di vice fino all’ormai prossimo termine della legislatura. Giulio Querci, questa mattina per la prima volta, ha preso posto sui banchi dei consiglieri nell’ambito di una seduta odierna percettibilmente carica di tensione.
«E’ stata una decisione estremamente sofferta da parte mia – ha esordito il sindaco Iacomelli, giustificando la sua decisione -. In questa legislatura ho sempre cercato di difendere gli assessori, a volte anche contro le posizioni del mio partito. Comprendo tuttavia che la posizione di Giulio Querci, derivante da una situazione interna del suo partito, ma resto ferma sul fatto che la figura del vicesindaco dev’essere una figura di assoluta fiducia. E’ una decisione alla quale non ho potuto sottrarmi».
Anche il ruolo del Partito democratico nelle ultime faccende della giunta, e con un occhio rivolto a una legislatura ormai al capolinea, il sindaco non risparmia l’amara conclusione. «Credo – ha detto – che a due mesi delle elezioni non sia mai successo che nessuno avesse una prospettiva su cosa fare, ma posso dire che il partito socialista è contento di venire fuori da questo non-progetto. Perché di questo si tratta, un non-progetto politico».
Anche Antonio Melillo, capogruppo dell’opposizione Centrosinistra Gavorrano Bene Comune ha espresso forti critiche nei confronti del Partito democratico gavorranese. «La vostra coalizione –ha affermato- è stata fin da subito frastagliata, con spaccature interne fin dall’inizio. Una coalizione che ha governato con una rappresentante socialista alla guida, senza mai correre in aiuto del proprio sindaco e anche in questa occasione, nel momento in cui il vicesindaco si è esposto su una questione che riguarda il futuro di Gavorrano, il partito democratico ha dimostrato un’assenza clamorosa, sia nei confronti del vicesindaco stesso sia nei confronti della cittadinanza intera. In qualità di capogruppo, non solo sono amareggiato ma sono anche molto preoccupato per il futuro. A Gavorrano è sparito il primo partito e i cittadini se ne dovranno rendere conto. Questa è la mia personale opinione –ha aggiunto- in quanto non farò parte del futuro politico di Gavorrano, ma esprimo il mio rammarico e la mia preoccupazione per quello che sarà, per l’assenza esagerata in questi anni e soprattutto adesso nel costatare che il partito democratico a Gavorrano non esiste più».
A rincarare la dose anche la consigliera d’opposizione Patrizia Scapin. «La maggioranza, diciamoci la verità; in questi anni, prima ha cercato un sindaco tra le nostre fila e oggi con quest’idea di riunione forse ci sta riprovando. Una maggioranza che ci ha governato con l’arroganza dei numeri, con un sindaco che viene attaccato pesantemente perfino dai suoi sostenitori e con un Comune che si trova in una situazione di emergenza finanziaria che non ha saputo dare risposte ai cittadini. Questa è una situazione preoccupante per tutti noi».