GROSSETO – «Se ad acquistare macchinari per l’ospedale ci deve pensare il volontariato, raccogliendo risorse tra i cittadini che pagano le tasse e il ticket, la ASL e la Regione Toscana cosa fanno?». Lo chiedono i consiglieri del Movimento 5 Stelle di Grosseto, Daniela Lembo, Antonella Pisani, Francesca Amore, e Gianluigi Perruzza.
«La città di Grosseto, quando si tratta di solidarietà o beneficenza, non delude mai. Così siamo venuti a conoscenza che anche l’ultima iniziativa del Comitato per la Vita ha raccolto una cifra ragguardevole per quello che è il suo attuale obiettivo – proseguono i consiglieri -: raccogliere 750.000 Euro per l’acquisto di un sistema automatizzato robotizzato di allestimento farmaci oncologici da donare alla UFA (Unità preparazione Farmaci Antiblastici)».
«Quando l’associazione ha presentato l’iniziativa ha giustamente sottolineato la presenza del macchinario nella struttura ospedaliera grossetana sarebbe importantissima per varie ragioni – afferma M5S -. Per tutelare la salute degli operatori, che anche se protetti dall’opportuno equipaggiamento, potrebbero essere esposti ad eventuali contatti con le sostanze necessarie alla composizione del farmaco; per il mantenimento delle caratteristiche dei farmaci, che essendo in una condizione sterile avrebbero una maggiore durata nel tempo, rendendo utili gli “avanzi” evitando sprechi e facendo risparmiare dai 2mila ai 5mila euro e infine per il calcolo preciso di quantità delle sostanze, riducendo il margine di errore ad un valore minore dell’1%”».
«Ad iniziativa realizzata e con tutto il rispetto per il Comitato per la Vita, vogliamo intervenire come Movimento 5 Stelle Grosseto per porre la seguente questione: se su materie così importanti ci deve pensare il volontariato, raccogliendo risorse tra i cittadini che pagano le tasse e il ticket, la ASL e la Regione Toscana cosa fanno – chiedono -? Noi pensiamo che dovrebbe essere tra i doveri dell’Azienda ASL e tra gli obiettivi della politica sanitaria della Regione Toscana, tanto la tutela della salute degli operatori sanitari quanto la creazione di condizioni per la maggiore efficacia dei farmaci. A maggior ragione, se da questa garanzia ne deriva anche un risparmio sulla spesa pubblica! Il volontariato sociosanitario, di cui riconosciamo il valore, dovrebbe intervenire, per sua natura, non per sostituirsi alle funzioni e agli obiettivi della Sanità Pubblica ma per migliorarne il servizio e le prestazioni».