GROSSETO – Si svolgerà con più incontri su tutta l’area vasta della Asl Toscana sud est, dal 19 marzo al 17 aprile, l’evento formativo di valenza aziendale “Coinvolgimento sanitario globale per scelte di fine vita appropriate per pazienti con insufficienza cronica d’organo end stage: verso la creazione di un documento aziendale”.
L’iniziativa, partita con due appuntamenti il 19 e 20 marzo a Grosseto, tratta tematiche di estrema delicatezza e attualità cercando di mettere in evidenza, oltre a competenze e professionalità, anche le doti umane di rispetto ed empatia che medici e infermieri dimostrano nel rapporto con il paziente che non può più essere curato, ma che si trova ancora a vivere un’esistenza che non ha e non deve avere minore dignità anche quando le speranze di sopravvivenza sono vane.
Quindi una sempre maggiore umanizzazione delle cure e del rapporto medico-paziente, questa è la direzione verso la quale la Asl Toscana sud est orienta organizzazione, procedure e servizi. Oltre a una corretta gestione di tali aspetti relazionali, il corso è ideato in funzione della costituzione di un comitato scientifico di medici e infermieri in collaborazione per la futura realizzazione di un documento aziendale che favorisca una pianificazione delle scelte di cura con nuovi scenari terapeutici rappresentati dall’evoluzione del modello di Cure Palliative, attivate nelle fasi finali della vita, verso un nuovo approccio di “presa in cura simultanea” in collaborazione e contemporaneamente alle cure specialistiche praticate contro la malattia.
Sebbene la partecipazione è rivolta principalmente a medici e infermieri del Dipartimento Emergenza Urgenza, Dipartimento Medicina, Dipartimento Cardio-Neuro-Vascolare, l’iniziativa si propone di coinvolgere tutti gli attori del processo finale di cura di questa tipologia di malati (pazienti con insufficienza cronica d’organo end stage non oncologici) sulla base di un importante documento inter-societario ancora poco conosciuto e sul quale il Consiglio dei Sanitari della Regione Toscana espresso ha il proprio parere (http://www.siaarti.it/documenti-intersocietari/).
Il miglioramento delle condizioni di vita e dell’assistenza sanitaria ha progressivamente allungato la vita anche delle persone affette da insufficienza cronica di uno o più organi, purtroppo però la storia naturale delle grandi insufficienze d’organo è ancora caratterizzata da riacutizzazioni intercorrenti con un progressivo peggioramento della qualità della vita. Nell’evoluzione della malattia, è possibile individuare un punto in cui il livello di gravità rende più rari i momenti di miglioramento, ne abbrevia la durata, e provoca un aumento del numero dei ricoveri e della durata della degenza.
Inizia la fase “end stage” delle grandi insufficienze d’organo, in cui medici e professionisti sanitari debbono coinvolgere il malato e i suoi familiari mettendoli a conoscenza delle prospettive, anche sotto il profilo etico, delle diverse opzioni di trattamento e investire risorse ed energie per offrire il più adeguato sostegno per far sentire al paziente e ai suoi cari di non essere soli in questa fase terribile. Il problema è trovare una sintesi appropriata tra gli interventi più avanzati delle cure intensive, la qualità della vita residua in funzione del rapporto costi-benefici e le risorse disponibili e diventa pertanto indispensabile individuare i malati d’insufficienza cronica riacutizzata end stage, pianificando adeguati percorsi clinici e assistenziali fondati sulla collaborazione interdisciplinare per definire l’appropriatezza dell’approccio clinico.