GROSSETO – Dopo il richiamo arrivato dal Corecom nei confronti del sindaco Vivarelli Colonna, è lo stesso primo cittadino che replica alle parole del consigliere comunale Carlo De Martis che aveva sollevato la questione della violazione della Par Condicio.
«Trovo pietoso che al dolore per una annichilente sconfitta elettorale l’unica risposta che la sinistra sappia dare sia quella, ancora una volta, della menzogna. Inaccettabile perché la menzogna proviene da chi, fino al giorno prima, ha agito in barba alle norme portando avanti una intera campagna elettorale usando le cariche istituzionali elette – i colonnelli della Regione in giro, guarda caso in periodo elettorale, a far bello, si fa per dire, il proprio partito – o controllate – ministri e sottosegretari di un Governo non indicato dal popolo».
«Il centrosinistra – davvero in “spregio delle regole” – ha violato spudoratamente le norme sugli spazi di propaganda elettorale con i manifesti del proprio candidato uninominale posizionati ovunque, soprattutto dove non era consentito. Violazione sancita chiaramente da una comunicazione della Prefettura ai Partiti e a tutti i Comuni. Così come è conclamato che, nei confronti di alcuni Comuni ad amministrazione Pd, è stato necessario fare una ulteriore segnalazione agli organi competenti per avere lasciato quei manifesti al loro illegittimo e irregolare posto nei tabelloni: i Sindaci sinistrorsi dell’Amiata, infatti, si sono ben guardati dal fare applicare il rispetto chiesta dalla Prefettura».
«E poi la ciliegina sulla torta, il top della correttezza che ti aspetti da chi invoca la scure del Corecom sul Sindaco di Grosseto: dopo aver fatto gridare ai quattro venti – con tanto di circolare – dall’Assessore regionale alla Sanità, di tener lontana la politica dagli ospedali e dalle reti della salute, una bella cena elettorale con Marras, Desideri e i vertici di Asl e CoeSo, con tanto invito a partecipare allargato a tutti i dipendenti. Non mi pare che ci sia proporzione tra questo evento ed i miei post su Facebook. Per rimediare l’iniquità forse non basterebbe far saltare in aria l’intero comparto sociosanitario padrone della Toscana del sud».
«Chiudo questa mia dissertazione ricordando al consigliere De Martis, che mi accusa di aver raccontato nei miei video “progettualità fantasiose”, che più che la pagliuzza nel mio occhio, dovrebbe stare attento al fatto che la sua trave stia pericolosamente mettendo a repentaglio la parte più profonda del suo encefalo, dopo essersi dolosamente fatta largo a spa».