GROSSETO – Con provvedimento del 13 marzo il Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni, organo funzionale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) ha formalmente censurato il sindaco del Comune di Grosseto per la reiterata violazione delle regole in materia di ‘par condicio’. La segnalazione con le presunte violazioni era stata presentata dal capogruppo della Lista Mascagni Carlo De Martis al Corecom qualche giorno fa. Qui trovate il link al documento: LINK.
«Come noto da quasi venti anni esiste – spiega De Martis – una legge, la 28 del 2000, che impone ben precise regole durante le campagne elettorali al fine garantire li pluralismo delle voci, sancito come valore fondante del gioco democratico dalla stessa Corte costituzionale. In altre parole durante le campagne elettorali deve essere garantita ai cittadini un’informazione completa ed equilibrata, e ciò comporta tra l’altro il divieto per tutte le amministrazioni pubbliche, a prescindere dal carattere locale o nazionale delle elezioni, di svolgere attività di comunicazione, salvo che sia indispensabile e in ogni caso purché sia svolta in modo impersonale».
«Ebbene, in spregio ad ogni regola il sindaco ha visto bene di abusare del proprio ruolo istituzionale, trasformando la propria pagina Facebook – gestita dall’Ufficio comunicazione del Comune, e dunque pagata da tutti i cittadini – in un megafono per fare propaganda alla propria parte politica, inondando il web di grotteschi video promozionali in cui lo vediamo magnificare progetti futuribili, ogni tanto affiancato dall’assessore di turno nel ruolo di imbarazzata comparsa. La questione venne sollevata dal sottoscritto in occasione dell’ultimo consiglio comunale, ma il sindaco neppure si prese la briga di rispondere, lasciando l’incombenza al vicesindaco che liquidò tutto con una battuta».
«Inevitabile pertanto la segnalazione alle autorità competenti così come inevitabile è stato il riscontro pervenuto dal Corecom, che ha ritenuto infondate le giustificazioni addotte dal sindaco disponendo la trasmissione degli atti all’Agcom per i conseguenti provvedimenti. La questione non è banale, ma non solo per i provvedimenti che potrebbero derivarne, e neppure per i risvolti politici. La vittoria elettorale del centrodestra in fondo è stata talmente schiacciante che qualche voto strappato dal sindaco, a Marras a sinistra ed a Tornusciolo a destra, certo non deve aver fatto la differenza. Il problema sta nell’insofferenza di Antonfrancesco Vivarelli Colonna per il ruolo istituzionale che gli è stato assegnato».
«Non possiamo dimenticare che il sindaco inaugurò il mandato ricevuto violando una legge (in quel caso si trattava delle regole per garantire la rappresentanza di genere nella giunta, e a nulla valsero le censure del Difensore civico), e quello fu solo il primo di una lunga serie di ‘incidenti istituzionali’».
«Da ultimo l’applauso in consiglio comunale, condito da grosse risate, dinanzi alla bocciatura di una mozione che chiedeva il rispetto dei valori costituzionali, stracciata da un consigliere della propria maggioranza (tardivamente e strumentalmente allontanato solo dopo i risultati delle elezioni politiche). Un evento pesantemente censurato anche da una figura autorevole come Alessandro Antichi, primo sindaco di centrodestra a Grosseto, intervenuto addirittura sulle pagine nazionali di Repubblica per prendere le distanze dall’atteggiamento di Antonfrancesco Vivarelli Colonna».
«Il nostro comune ha un tremendo bisogno di un sindaco che, al di là di ogni posizionamento politico, cominci a lavorare per il bene della comunità che rappresenta, rispettando le regole e, non ultimo, i suoi cittadini. Compresi quelli che non lo assecondano con un ‘like’».