GROSSETO – Legambiente ribadisce che il lupo non costituisce motivo di pericolo per l’uomo e raccomanda, in caso di avvistamento, di informare le autorità competenti, ma sottolinea anche che occorre affrontare le problematiche del vagantismo canino e dei cani non custoditi.
In questi giorni sono stati segnalati avvistamenti di lupi e presunti lupi con diffusione di immagini e illazioni sugli animali immortalati nei comuni di Monte Argentario e Orbetello.
L’associazione del cigno vuole ricordare, al fine di evitare inutili allarmismi, che non esistono evidenze storiche recenti di episodi di aggressione da parte di lupi alle persone nella provincia di Grosseto, come nel resto di tutto il territorio nazionale.
“Ricordiamo innanzitutto – afferma Angelo Gentili della segreteria Nazionale di Legambiente – che il lupo è un animale protetto secondo la direttiva habitat, riveste un ruolo ecologico di grande importanza nel mantenere gli equilibri dei nostri ecosistemi ed è un importante predatore degli ambienti naturali e seminaturali”.
“Dal punto di vista comportamentale – continua Gentili – il lupo è una specie estremamente elusiva e quando possibile, rifugge la presenza dell’uomo, tant’è vero che vedere un vero lupo è un fenomeno estremante raro. Vogliamo inoltre precisare con forza che i lupi non sono stati né lanciati e né reintrodotti, ma hanno invece ricolonizzato e colonizzato naturalmente gli ambienti idonei per la loro sopravvivenza sia in maremma che in altre aree d’Italia”.
Legambiente, quindi, invita i cittadini, in caso di avvistamento, a informare le autorità competenti come i Carabinieri Forestali, prima di diffondere le immagini sui social media. Infatti, diffondere immagini senza precauzioni può essere un cattivo servizio per la conservazione della specie e per la corretta gestione delle problematiche per quanto riguarda la convivenza con l’uomo.
“Ribadiamo che spesso – afferma Nunzio D’Apolito responsabile scientifico Legambiente Grosseto- a causa del fenomeno dell’ibridazione tra lupo e cane, una delle minacce alla conservazione del lupo e non solo una valutazione del fenotipo di un animale può mettere in difficoltà, nel corretto riconoscimento dell’esemplare, anche i maggiori esperti sul tema, che in alcuni casi hanno bisogno di una analisi genetica per essere certi che si tratti di un lupo. Al tempo stesso ci sono invece in circolazione esemplari di canidi appartenenti a razze recenti come il cane lupo cecoslovacco(CLC) facilmente confondibile con il lupo”.
“Su questo tema – continua D’Apolito – ricordiamo che il vagantismo canino e il recupero dei cani non custoditi che rappresentano una problematica purtroppo sempre più presente anche in Maremma, per comportamenti scorretti da parte dei proprietari dei cani, sono una delle competenze affidate ai Comuni, al fine di evitare fenomeni di ibridazione con il lupo, che resta una specie protetta e di prioritaria importanza come stabilito da normative nazionali e internazionali. Invitiamo infine la cittadinanza a non lasciare cibo per le strade dei centri abitati, che potrebbe attirare animali selvatici e non solo”.
Legambiente, unitamente alle autorità competenti in materia, continuerà a impegnarsi con una serie di azioni specifiche che informino correttamente e sensibilizzino attraverso le competenze di esperti, sia la popolazione locale che i turisti, sulla presenza del lupo, sulle caratteristiche specifiche di questa specie e sui comportamenti corretti da avere per garantire il massimo dell’integrazione con i nostri ambienti naturali.
E’ infatti particolarmente importante in questi casi dare informazioni corrette ed esaustive alla cittadinanza per evitare allarmismi e affrontare nelle modalità più idonee le eventuali problematiche legate a questo fenomeno.